Il ministro dell’Istruzione torni sui propri passi e sposti la data per il concorso per dirigenti scolastici: il 23 maggio è sacro per la memoria civile dell’Italia. Non ci sono ragioni organizzative che tengano. Prima vengono i valori”. A invocare a gran voce un passo indietro del professore leghista Giuseppe Valditara che ha fissato nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci la fase preselettiva della prova per i presidi, sono in primis i capi d’istituto siciliani ma anche la sorella di Giovanni Falcone, Maria, che oggi è intervenuta parlando di “imperdonabile leggerezza”. E a sperare in una retromarcia dell’inquilino di viale Trastevere è anche la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo.

A sollevare la questione più di due settimane fa era stato il dirigente dell’istituto comprensivo “Giuliana Saladino”, Giusto Catania, che è a capo della rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola formata da 69istituzioni scolastiche della provincia di Palermo. Con una lettera a Il Domani aveva posto il caso annunciando che avrebbe rinunciato all’incarico di commissario per seguire le iniziative che tutte le scuole tradizionalmente organizzano. Alla voce di Catania si sono uniti tanti altri colleghi offesi dal fatto che proprio nel giorno in cui si fa memoria di Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, viene organizzata dallo stesso ministero la prova selettiva che non permetterà così anche a molti professori di essere presenti alle diverse manifestazioni.

Una “tegola” caduta sulla testa di Valditara che nella giornata ha inviato un comunicato ufficiale dove spiega che “il dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Mim ha scelto di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso il 23 maggio per precise esigenze tecniche e organizzative legate, in particolar modo, alla disponibilità delle postazioni informatiche nelle scuole che sono sedi di svolgimento del concorso. Infatti, si sono dovute evitare le giornate del mese di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove Invalsi riferite alle classi terminali del primo e del secondo ciclo di istruzione e alle classi campione”. In altre parole per Valditara i computer sono liberi “solo” il 23 maggio. Ma non solo. “Al riguardo – continua – si sottolinea che lo svolgimento delle prove preselettive vedrà coinvolti in Sicilia soltanto 2.470 docenti su un totale di 24.944. Inoltre la direzione generale ha scelto di far svolgere il concorso fra le ore 14.30 e le 15.45 consentendo così anche ai partecipanti e al personale addetto alla vigilanza di aderire alle manifestazioni previste nella mattinata ovvero nella serata. Inoltre, la partecipazione di alunni, docenti e famiglie alle celebrazioni in Sicilia e in tutto il resto del Paese, che prevedono anzi proprio il coinvolgimento delle scuole, non è in discussione”.

Parole che hanno indignato proprio Maria Falcone che ha detto: “Nello stesso giorno in cui a Palermo gli studenti di tutto il Paese, istituzioni internazionali, il mondo del lavoro e delle imprese saranno accanto alla nostra fondazione, qualche cieco burocrate del ministero dell’Istruzione ha ignorato l’importanza che per l’Italia intera rappresenta la data del 23 maggio e la volontà di tutto il mondo della scuola di partecipare alle celebrazioni, fissando la data del concorso per dirigenti scolastici il giorno del 32esimo anniversario della strage di Capaci”. La sorella del magistrato ha ripreso le giustificazioni di Valditara e le ha rinviate al mittente: “Affermare che solo 2.400 docenti siciliani su un totale di 24.000 non potranno partecipare – continua – è una imperdonabile leggerezza: tutti devono avere la libertà di seguire in quel giorno il proprio cuore e le proprie emozioni”.

Da parte del ministro è poi giunta un’ulteriore precisazione, partendo proprio dal rispetto per la commemorazione del 23 maggio: “Esprimo il mio profondo rammarico di fronte alle polemiche circa lo svolgimento il 23 maggio della prova preselettiva nazionale del concorso ordinario per dirigenti scolastici. Si tratta di polemiche che non tengono conto del forte impegno del Ministero per garantire la partecipazione delle scuole, in Sicilia e su tutto il territorio nazionale, agli eventi celebrativi. Uno spostamento della data della prova preselettiva, pur preso in esame dal Ministero, sarebbe assai problematico, in quanto il mese di giugno e i primi quindici giorni del mese di luglio vedono le scuole, il personale docente e i dirigenti scolastici impegnati nelle operazioni degli scrutini finali e degli esami di stato conclusivi del primo e secondo ciclo d’istruzione. Inoltre, c’è il rischio che uno spostamento della data della prova, in prossimità della stessa, possa ingenerare contenziosi in considerazione dell’alto numero di partecipanti alla procedura nazionale di concorso, circa 25 mila docenti.

A dire la sua a ilFattoQuotidiano.it è anche il preside Giusto Catania: “Non è una questione solo palermitana. Aver scelto questa data per il concorso è una ferita alla cultura pedagogica italiana che sul fronte dell’educazione alla legalità ha mosso i suoi passi a partire dalle prime manifestazioni il 23 maggio. Pensare che in quella data si possa fare altro se non commemorare Falcone, Francesca Morvillo, e gli agenti della polizia di Stato Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, è un sacrilegio. Quella data è una festa laica e non va toccata così come il 19 luglio. La commissione che in Sicilia presiedo che si occupa del concorso straordinario per i docenti, proprio ieri ha scelto che quest’estate non si terrà alcuna seduta nel giorno dell’anniversario di via d’Amelio. Le ragioni organizzative, avanzate dal ministro, seppur importanti, vengono dopo quelle valoriali”.

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