“Io ho sempre condannato la violenza di Hamas come quella del governo di Netanyahu. Credo che oggi lo strumento del grande corteo stia dimostrando che non serve, anche perché si infiltrano sempre persone che vogliono estremizzare da una parte o dall’altra. Invece una persona che si presenta da sola, pacificamente, che poi è quello che pensa il Papa, e cioè ‘basta la guerra’” è meglio. Così lo scrittore, attore e attivista Jacopo Fo, che venerdì 17 maggio, solo, davanti alla sede dell’ex consolato israeliano a Milano, in Corso Europa 12, ha recitato, quasi urlandola, una poesia da lui composta contro la violenza in Medio Oriente e nel mondo.

“Questa poesia esprime il mio dolore davanti alla brutalità dei fatti che stanno avvenendo. Io ho difficoltà ad aprire Internet e leggere i giornali. Ci sono un milione e mezzo di persone ridotte alla fame, questo non diminuisce la mia condanna verso le violenze di Hamas. Sono stato uno dei pochi in Italia a dire che Hamas si è resa responsabile, secondo un’indagine di Amnesty International, della cattura, tortura e uccisione di palestinesi moderati” ha continuato. “Il governo italiano? C’è un piccolo passo positivo, ha chiesto la sospensione dell’invasione di altri territori, ma dovrebbe smettere di vendere armi ai contendenti” ha concluso.

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