Lunedì 13 maggio alle 9:34 Roberto Spinelli, figlio di Aldo, compare per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni e al sostituto Luca Monteverde. Sul finire dell’interrogatorio fa una dichiarazione importante ai magistrati: “Toti voleva finanziamenti illeciti“. E’ un’affermazione che, in modo clamoroso, smentirà quattro giorni più tardi, con una nota formale depositata in cancelleria attraverso il suo avvocato, Andrea Vernazza, secondo cui chi ha verbalizzato l’interrogatorio avrebbe capito male: il suo intendimento era di dire che Toti avrebbe chiesto finanziamenti “leciti“.
GIUDICE – Intanto come prima domanda che le faccio è se ammette gli addebiti che sono
contestati.
Spinelli – Assolutamente non ammetto gli addebiti. Posso fare anche un piccolo
inciso o no?
G – Cosa voleva dire?
S – Io non ho mai dato in cambio per chiedere o favori o niente …
G – Non ho mai dato?
S – Non ho mai dato finanziamenti illeciti, non ho mai promesso …
G – Va bene, adesso andiamo per ordine. Ha detto che voleva rispondere con riferimento alla pratica di Punta dell’Olmo.
S – Sì.
G – Innanzitutto le chiedo: lei aveva partecipato al pranzo in barca nel vostro yacth il primo settembre 2021 dove c’era suo padre e c’era il presidente della Regione?
S – Se voi dite che c’ero sì. Io ho la memoria piuttosto costa, penso di sì perché voi dite che c’ero e quindi c’ero.
G – Si ricorda se in questo incontro erano state fatte richieste relative a questa pratica?
S – No, perché non c’è nessuna pratica. Noi questa situazione di Punta dell’Olmo della spiaggia la conosciamo ormai da 5 o 6 anni. Il Comune di Varazze non può fare alcuna gara …
G – La domanda è diversa, la domanda che le ho fatto è: si ricorda se suo padre aveva chiesto a Toti un interessamento per la pratica della trasformazione della spiaggia libera di Punta dell’Olmo da libera ad attrezzata e poi privata?
S – Mio padre a parte che non ricordo cosa ha detto. No, non mi ricordo … rispondo così. Posso dirle … ?
G – Le faccio un’altra domanda. Si ricorda se in questo incontro Toti aveva telefonato a un consigliere regionale che si chiama Bozzano?
S – Sì, mi ricordo e ridevo … dentro di me ridevo. Questa situazione l’abbiamo affrontata noi come Punta dell’Olmo precedentemente in incontri prima con il nostro avvocato Gaggero, dove abbiamo fatto un incontro … A pmte che noi avevamo una concessione sulla spiaggia che ci è stata tolta e va bene. Faremo poi una memoria.
Abbiamo fatto un incontro con l’avvocato Gaggero, il nostro legale di Punta dell’Olmo amministrativista, il quale ci ha detto che non potevano essere rilasciate nuove concessioni. Quindi per noi già lì la pratica era finita, perché se il mio avvocato mi dice che non si può far nulla, non si può far nulla. In ogni caso abbiamo fatto degli incontri, ma molto precedenti al ’21, dove avevamo visto che era impossibile e le spiego perché il Comune di Varazze ha superato il limite delle spiagge private, è oltre il 40% e quindi il Comune di Varazze non può rilasciare nuove concessioni. Noi cosa aspettavamo? Ma non c’entra niente nessuno, la Bolkestein. Con la Bolkestein avremmo potuto avere la possibilità, se il Comune di Varazze intendeva mettere a gara la spiaggia, di fare la gara. Il Comune di Varazze doveva decidere di metterla a gara e noi poi fare la gara e vincerla. Infatti io nelle mie case che abbiamo venduto, 43 appartamenti, non ho mai promesso la spiaggia ma mai, perché non potevo prometterla … era una cosa che in quel momento non era fattibile. Quando Toti, faccio una piccola considerazione, parla di questa spiaggia io ridevo e dicevo: “Ma è impossibile, è inutile che chiami”. Ha chiamato questo signor Bozzano, che io non penso di aver mai conosciuto …
G – Toti lo ha chiamato spontaneamente? Perché l’ha chiamato?
S – Perché mio padre ogni anno gli diceva: “Giovanni senti, questa spiaggia … ”
G – Cioè suo padre chiedeva un interessamento.
S – Chiedeva come si poteva fare e non: ”Toti dammi la spiaggia”, perché Toti non può darla la spiaggia.
G – Va bene.
S – È una roba …
G – Il Pubblico Ministero vuole farle una domanda.
PM – Senta dottore, per focalizzare meglio. Quindi il primo settembre siete nello yacht …
S – Sì.
PM – … chi introduce l’argomento della spiaggia?
S – Non lo ricordo sinceramente. Io credo … non lo ricordo.
PM – Le faccio un’altra domanda.
S – Io posso dire come penso che sia andata. Secondo me mio padre avrà detto ma non …
PM -Avrà detto cosa?
S -Avrà detto: “Giovanni, questa spiaggia come mai?” ma è impossibile, ha capito?
PM – Ho capito quello che sta dicendo però facciamo un passo indietro.
S – Posso finire una cosa? Mio padre ha 84 anni, fate conto che ormai io dopo la mancanza di mia madre era impossibile gestirlo, era diventata una situazione … tanto rimane tutto qui dentro. Abbiamo più volte pensarlo anche di mettergli un amministratore di sostegno o di arrivare all’interdizione. Io queste cose … Ero lì … scusate posso dirlo? Poi mi dice che faccio calunnia. Toti faceva la sceneggiata di cose impossibile e diceva: “Ma sì chiamo io, non ti preoccupare facciamo, accorpiamo”. Io ero già stato anni prima ma anni prima al Comune di Varazze dove addirittura avevo detto: “Scusate, siccome avete questo limite basso … ” … era il periodo … anni e anni prima. “Se avete il limite basso, se avete superato il limite, se io comprassi due spiagge a Varazze, le compro e poi io ridò indietro le concessioni delle spiagge a Varazze, potete poi fare la gara da me?” perché io pensavo di vincerla perché obiettivamente ho dei mezzi differenti dai bagnari di Varazze. Mi hanno detto: “No, non puoi comprare, è impossibile” e quindi per me erano tutte perdite di tempo veramente che non ne potevo più.
PM – Ho capito, è stato chiarissimo su questo concetto però volevo ritornare un attimo al pranzo. Chi introduce l’argomento … ?
S – Non lo ricordo.
PM – Prima lei ha detto: “Probabilmente mio padre”?
S – Penso, perché per me era una partita chiusa oppure l’ho introdotto io ma se l’ho introdotto io, l’ho introdotto così però anche io perdo la memoria. Sono andato a vedere … Ho detto: “Se l’ho fatto io ho fatto così” pensate che in Italia non si possono più dare ma non credo, questa è una roba secondo me precedente. Io sono rimasto sbalordito quando ho capito dall’avvocato Gaggero e poi dall’unica interlocuzione che ho avuto con il Comune di Varazze tramite Giorgio Sacchi, che è l’amministratore unico della società, ho capito che in Italia non si possono rilasciare concessioni.
PM – Questo è chiaro. Le faccio una domanda ancora più precisa: chi aveva informato Giovanni Toti del vostro interessamento a questa spiaggia? Giovanni Toti in quella telefonata è molto informato del fatto che voi avevate un interesse per quella spiaggia. Volevo capire chi lo aveva informato.
S – Le spiego, noi avevamo già fatto degli incontri precedenti.
PM – Con Toti?
S – È una cosa che si …
PM – Più o meno …
S – Un anno prima dov’eravamo andati in Regione per capire come si poteva fare, non fare come … perché poi sono gare.
PM – Certo, quindi vi siete incontrati con Giovanni Toti?
S – Ci siamo incontrati con tutti, con 20 persone in quella riunione.
PM– Ma c’era anche Giovanni Toti?
S – C’era anche Giovanni Toti perché ha messo a disposizione le sue persone per vedere come si poteva fare e siamo riusciti da quella riunione dove non si poteva fare niente.
PM – Si ricorda chi ha messo a disposizione?
S – No, non lo ricordo ma c’erano tutte le persone perché praticamente … questo non credo …
Avv. Vernazza – Funzionari …
S – Funzionari.
PM – I funzionari della Regione.
S – Che hanno detto: “Non si può fare niente”. Quindi questa cosa era una roba acclarata che non si potesse fare niente.
G – Si ricorda i nomi o anche le aree di dipartimenti delle regioni?
S – Quelle preposte a queste cose qui e non si poteva fare niente. Non che non si potesse fare niente … Scusate, perché sembriamo veramente … belin. Io dico, una spiaggia … io non è che vado da un signore: “Mi dai la spiaggia” ci sono delle gare.
PM – Dottore, non è questo il punto, poi su quello ne parliamo con il suo Avvocato. Io volevo proprio la ricostruzione dei fatti se possibile. Lei non lo ricorda però mi sembra di capire che sia in passato sia nel corso di quell’incontro o lei o suo padre avete introdotto l’argomento della spiaggia.
S – Non mi ricordo belin, io sicuramente io perché non ne potevo più di dover fare degli incontri …
PM – Lei dice “probabilmente mio padre ha introdotto l’argomento”?
S – Penso di sì, non credo che lo abbia fatto Toti di sua sponte oppure lo ha fatto … che poi non posso dirlo. Io ho rilevato tutte le situazioni di Toti. .. a parte che non è mio padre che chiama mio padre ma Toti che chiama mio padre, è vero o no? È vero.
PM – Aspetti, continuando cosa stava dicendo?
S – Se lei vede ci sono o delle situazioni elettorali o delle cene.
PM – Aspetti, adesso ci arriviamo alle cene.
S – Voglio finire.
PM – Arriviamo a tutto. Lei quindi dice: “Probabilmente io o mio padre abbiamo introdotto l’argomento, sicuramente avevamo fatto un incontro un anno prima con Toti e alcuni funzionari della regione … ” dove avevate chiesto la possibilità …
S – No, non abbiamo chiesto la possibilità ma abbiamo chiesto come si fa, quali sono a termini di legge gli strumenti per. .. La domanda è stata da tutte le persone coinvolte: “Non è possibile”.
PM – Mi scusi, questa risposta ve l’hanno data nell’immediatezza e il discorso è finito lì?
S – Sì.
PM – Un anno prima?
S – Un anno prima o anche prima perché io lo sapevo già tra l’altro però l’ennesimo incontro l’ho dovuto fare perché ho a che fare con mio padre, scusatemi belin, che insiste nelle situazioni ma non per fare cose strane ma perché dice: “Ma è impossibile … ” … Nel suo cervellino dice: ·’È impossibile che non ti possono dare … ‘· … Non riesce a capire che c’è la Bolkestein, che c’è questa … Quindi non si può fare. Per me la pratica di Punta dell’Olmo … io aspettavo la Bolkestein.
PM – Mi scusi, nella telefonata che Toti fa a Bozzano sostanzialmente indica una strada non irregolare per arrivare …
S – Ma non si poteva fare.
PM – Aspetti, indica una strada non irregolare ma indica una strada che poco fa lei sostanzialmente ha suggerito. Quindi sostanzialmente lui dice: “Aumentiamo le libere o diminuiamo le private in modo tale da liberare Punta dell’Olmo”.
S – Quello che ho visto in quella roba è che Bozzano era molto ferrato sulla cosa e poi ho capito perché.
PM – Perché?
S – Perché c’era stato il morto nella spiaggia mia, cioè non mia che poi dite è mia … nella spiaggia …
PM – Di Punta dell’Olmo.
S – Chiamiamola come volete, nella spiaggia delle Bergamasche. C’era stato un morto in quella spiaggia di un turista olandese e quindi il Comune di Varazze, ho capito dopo, ha due problemi a Varazze: la spiaggia di Bergamaschi, che è incustodita, e un’altra spiaggia tutta verso Cogoleto che è di nuovo incustodita. Quindi nella strategia del Comune di Varazze c’era l’intenzione di, quando ci sarà la Bolkstein, entrare all’interno del 40%, quindi non concedendo spiagge nuove nel tratto cittadino che è presidiato, per poter far presidiare a qualcun altro queste spiagge attraverso delle gare.
PM – Dottore, prima ho colto che lei ha detto: “Mio padre non chiedeva niente, era sempre … ” …
S – Non telefonava.
PM – Era Toti che telefonava sotto le elezioni. Nell’ambito di questo incontro quindi chi ha introdotto l’argomento del finanziamento?
S – Io non c’ero. Come si evince penso anche dalle intercettazioni io ho intimato a mio padre di non fare più finanziamento soci da anni ma non perché …
PM – Nell’incontro del primo settembre lei non ha sentito chi ha parlato?
S – No.
PM – Perché Toti scende dalla barca e dice: “Spinelli ha detto che fa il finanziamento”.
S – No, perché guardi … non ho sentito.
PM – Lei era presente però.
S – Sarò andato giù di sotto, sarò andato in bagno.
G – Suo padre gliene ha parlato di questa promessa?
S – No.
PM – È sicuro di questo aspetto?
S – Secondo me venivo a sapere io di queste cose successivamente. Mio padre ormai non mi diceva più dei finanziamenti perché io gli avevo detto: “Io non ne voglio più sapere”. Le spiego perché, perché voi dite: “Perché?”, perché io non volevo finire sui giornali e non finire in un’aula di un tribunale. Ogni volta che c’era un articolo di giornale, se voi li andate a riprendere, penso che questo comitato Change sia stato finanziato da mezza Liguria, da tutta Genova. Se voi andate a vedere le uniche persone che uscivano eravamo noi e quindi gli ho detto: “Guarda, io non voglio più sapere di finanziamenti soci” e quindi mi dribblava. Lo sapevo poi a posteriori dall’amministratore finanziario quando poi venivano fatti. Su questo ho comunque delle riserve perché veramente non mi ricordo.
PM – Tornando all’incontro del primo settembre lei dice: ·’Non ricordo chi ha introdotto l’argomento della spiaggia, potremmo essere stati noi. .. ” .. .
S – Ma penso di sì, non credo che Toti … Le posso però dire … ?
PM – Però lei dice: “Non ricordo se è stato mio padre ad offrire sua sponte un finanziamento o è stato Toti a chiedere un finanziamento”?
S – Ma figuriamoci, lui diceva: “Ci sono le elezioni, ricordati delle elezioni”.
PM – Lui chi? Toti?
S – Toti.
PM – In quella occasione …
S – Non sto veramente prendendo in giro …
PM – Volevo la risposta definitiva. Lei non ha sentito da chi è partita la richiesta o offerta di finanziamento?
S – No, se è successo, se io ero presente ho detto: “Mi raccomando non fare niente”.
PM – Quindi vuol dire che la richiesta è venuta da Toti?
S – Non mi ricordo, ragiono mentalmente… non mi ricordo però sicuramente l’ha chiamato Toti mio padre in quell’incontro. Non è che mio padre il primo di settembre si sveglia di chiamare Toti. Siamo appena tornati dalle vacanze e ho in testa Toti? È Toti che l’ha chiamato perché aveva la scadenza elettorale.
G – Le volevo fare una domanda …
S – Scusi Signor Giudice, che interrompo lei che proprio non voglio interromperla. Quando Toti diceva: “Accorpiamo, facciamo” glielo giuro io ridevo perché dicevo: “Cosa sta dicendo questo signore?”. È come promettere che domani costruiamo sulla Torre Eiffel.
G – Sempre con riferimento al finanziamento dopo questo incontro in barca del primo settembre poi lei contatta la Ivana Semeraro del fondo ICON per effettuare un finanziamento al comitato … ?
S -Sì.
G – … tramite il fondo?
S – No, no, non è così. lo contatto la Ivana Semeraro perché io so dall’amministratore finanziario che dobbiamo fare ‘sto finanziamento e le ho detto: “Signori, il finanziamento si fa se ci autorizza il fondo” perché sono soci, sono consiglieri di amministrazione. Chiamo e infatti lo dice anche la Ivana: “Non posso autorizzare il pagamento”. L’ho letto. Io infatti mi sono preparato … su questo non dovevo rispondere perché non è Punta dell’Olmo eh però rispondo perché mi ricordo, perché sono l’unico pirla che si è letto tutto due volte. L’Ivana dice: “Non posso autorizzare il pagamento” e io ero l’uomo più felice del mondo che non poteva autorizzare il pagamento. Mio padre poi ci dribblava, dava l’ordine diretto e, come ho detto prima io ho il 43%, è mio padre … non ero più in grado di gestirlo. Io l’ho gestito fino alla mancanza di mia madre perché ero anche coadiuvato da lei ma adesso … da quando è mancata mia , sei mesi dopo che belin è diventato un casino. Le posso anche garantire per mio padre che non ha mai detto: “Fai quello” a Toti. Erano tutte … non voglio portare l’esempio di un brutto film, erano tutte sceneggiate. Se lei guarda, faccio un inciso però non rispondo, lo dico solo io … Se lei guarda quello del Terminal Rinfuse lui cosa fa Toti? Chiama Signorini e gli dice: “Signorini, la porti la pratica in comitato” cioè si limita a quello.
PM – Solo una domanda. Con riferimento sempre al discorso del primo finanziamento, lei come viene a sapere e da chi viene a sapere che suo padre ha deciso di fare il finanziamento?
S – Quella della Semeraro è questo?
PM – Il primo, quello della Semeraro è il primo.
S – Allora da mio padre quando ha deciso …
G – C’è il pranzo in barca il primo settembre e poi il 17 settembre .. .
S – Il 17 settembre io chiamo la Semeraro per dire .. .
PM – Prima di chiamare …
S – Me l’avrà detto il direttore finanziario secondo me, perché sennò io gli dicevo di no e allora dicevo: “Belin, vaffanbrodo però mi devo fare autorizzare” sperando che non mi autorizzassero. Scusi, io ho fatto legge e ho anche studiato negli Stati Uniti, non posso credere a un fondo di schermarmi. Sarei come mio padre, sarei uno scemo totale mi scusi. Non faccio una roba del genere perché so già la risposta, mi prendono per scemi quelli di Londra. Io ho chiesto all’Ivana di autorizzarmi sperando che non mi autorizzasse. Siccome una giustamente diceva di no e l’altro diceva di sì, io ho detto: “Papà senti fai una bella cosa, chiamati la Semeraro … ” oppure ho detto all’Ivana: “Ivana, chiamati mio padre perché io non ne voglio più sapere”.
PM – Durante l’incontro del primo settembre avete parlato anche della proroga del terminal? Il pranzo del primo settembre …
S – Lei non ci crederà ma io non mi ricordo di cosa ho parlato in quel pranzo lì. Io so solo che … parlo 5 secondi su questo però non ne parlo più, rispondo solo alla sua domanda perché anche qui vi devo dare … sono in grado di parlare di alcune cose. La pratica del Terminal Rinfuse … intanto parliamo …
PM – La mia domanda non era sulla pratica del Terminal Rinfuse, la mia domanda era specifica. In quell’incontro, che non è durato ore … è abbastanza breve, Toti fa due telefonate dove parla di Punta dell’Olmo e una del Terminal Rinfuse. Io volevo capire se lei ha ascoltato chi ha introdotto l’argomento, che erano argomenti che riguardavano voi, chi ha introdotto i due argomenti nel corso della … Nel primo caso lei mi ha detto: “Non ricordo ma potremmo essere stati io e mio padre”, invece sulla proroga del terminal chi è che ha introdotto l’argomento?
S – Allora …
PM – Lei può dirmi ‘”non me lo ricordo”.
S – Non me lo ricordo.
G – In quell’incontro è stato introdotto l’argomento della proroga e poi comunque Toti ha chiamato Signorini. .. così magari le viene più facile ricordare.
S – Sì, ma non mi ricordo lo stesso Signor Giudice. Non sono qui … sennò non venivo e dicevo: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere” e non sono qui per prendere in giro nessuno. Non mi ricordo. Quello che voglio dire su questo … Il Terminal Rinfuse ve ne parlo solo cinque minuti. Compriamo il Terminal Rinfuse. Il Terminal Rinfuse in fallimento, che stava per entrare in concordato della Italiana Coke, dove c’erano coinvolte circa 200 persone. L’unico modo per mettere a posto questo piano concordatario di Savona era la vendita del Terminal Rinfuse. A quel punto lì, siccome il Terminal Rinfuse era a fianco al nostro terminal, decidiamo di comprare il Terminal Rinfuse. Paghiamo 6.000.000 che vanno all’interno del piano concordatario, ci accolliamo 4.000.000 di debiti … questo non ricordo quando ma due o tre anni prima. L’Autorità Portuale autorizza questa cosa, perché quando c’è un cambio di controllo in tutte le concessioni l’Autorità Portuale, ricordatevelo per le altre clausole successive, c’è la clausola di cambio di controllo. Non è che se la sono inventata dei fenomeni, ci sono in tutte le concessioni. L’Autorità Portuale autorizza questa cosa e noi prendiamo il Terminal Rinfuse che ha 40 dipendenti, 4.000.000 di debiti. È una situazione totalmente disastrosa. Siamo entrati dentro ed era un disastro, terra di nessuno, rifiuti che abbiamo dovuto portare a discarica e pagare 2-300.000 euro di discarica. Abbiamo messo tutto in ordine. fl Terminal Rinfuse oggi funziona, non guadagna tantissimi soldi perché il terminal è molto piccolo però è tutto in ordine. Chiediamo, come hanno fatto tutti nel porto di Genova, la proroga della concessione. Lo abbiamo fatto anche noi precedentemente, lo ha fatto SECH, l’hanno fatta tutti. Noi eravamo in scadenza nel 2020 e chiediamo la proroga, facciamo l’istanza nel 2019. Nel 2019, ce l’ho scritto, mi sembra verso primavera ci pubblicano l’istanza un anno dopo, si ricorda?
PM – Più o meno sì, ho presente la procedura.
S – Non c’è nessuno che partecipa e cosa vuol dire? C’è una gara, siamo
gli unici a fare l’offerta.
PM – Questo adesso … vada avanti.
S – Ci sono successivamente delle osservazioni di Superba, che non era coerente con il piano regolatore portuale. Ci tengono in ballo con Superba, che non è coerente con il piano regolatore portuale … È come se io dico: “Voglio costruire in piazza. C’è uno che (inc.) vuole mettere un chioschetto per un edicola e io mi metto in concorrenza con me che invece voglio mettere un grattacielo”. Ci tenevano la pratica ferma per questa Superba. Va finalmente… gli uffici dell’Autorità Portuale fanno l’istruttoria dopo che c’è la pubblicazione. Alla pubblicazione non c’è nessuno che partecipa o c’è qualcuno che partecipa e allora chi partecipa fa l’offerta. Se partecipava un altro in concorrenza con la nostra … ma non ha partecipato nessuno. Gli uffici si mettono a studiare tutta la pratica come hanno fatto per tutte le concessioni del porto di Genova …
G– Va bene.
S – Non dico più niente?
G – La domanda in origine era diversa.
PM – Sì, sì.
G – Sta un po’ divagando.
S – No, non sto divagando. Farò una memoria difensiva che farò per iscritto.
PM – Le posso fare ancora una domanda? Il primo dicembre del 2021 lei era presente nella barca di suo papà con Signorini e Toti? Era il giorno prima dell’approvazione della proroga del terminal.
S – Me lo dovete dire voi, io non lo ricordo.
PM – Guardi, il 2 dicembre c’è il comitato di gestione …
S – Se lei mi fa domande: “Ti ricordi…” … me lo dica lei.
PM – Il 2 dicembre c’è l’approvazione in comitato di gestione della proroga trentennale e il giorno prima Aldo Spinelli alla sua presenza con Toti e Signorini …
S – Alla mia presenza?
PM – Alla sua presenza.
S – E allora c’ero.
PM- Fate un incontro in barca. Ad un certo punto suo padre rivolto a Toti dice: “Quello ufficiale è il 2×1000, tutto il resto dopo”. Se lo ricorda?
S – No.
PM – Va bene.
S – Posso dire solo una cosa? Posso o no? Il comitato di gestione non dà trent’anni. I trent’anni li dà l’istruttoria a seguito di un piano industriale che viene valutato dagli uffici del!’ Autorità Portuale.
P M – Sì, sì, va bene. Adesso noi la chiamiamo sui fatti, mi interessavano i fatti. Lei era presente il primo settembre e il primo dicembre e volevo sapere cosa ricordava lei di questi incontri.
S – Ma non ricordo niente.
PM – Va bene.
S – Figuriamoci, io non ricordo neanche cosa ho mangiato a
G – Invece ha detto che avrebbe voluto rispondere anche con riferimento all’altra pratica …
PM – Del Piano Casa.
G – … quella del Piano Casa di Punta dell’Olmo.
S – Quella lì a maggio ’23 ho fatto una riunione con Sacchi …
PM – Posso fare una domanda precisa e andare subito al punto?
S – Sì.
P – Lei ha chiesto a Giorgio Sacchi di pagare una cena elettorale, di partecipare e pagare una cena elettorale in sua vece?
S – Le spiego com’è andata, che me l’ha spiegata Sacchi. Posso? Credo che mio padre una volta alla settimana andasse a Punta dell’Olmo a fare un giro prima di andare a Monte Carlo. Devo aver detto a Sacchi di questa belin di cena elettorale e Sacchi viene da me e mi dice: “Voglio andare alla cena elettorale” e gli dico: “Guarda, non ci vai, come Punta dell’Olmo non ci vai … ” …
PM – Perché non poteva andarci?
S – Perché io non voglio finire sui giornali. Se lei prende Il Fatto Quotidiano delle cene elettorali gli unici che escono siamo noi.
PM – Ma ci andava Giorgio Sacchi mica ci andava lei.
S – Sì, ma la società Punta dell’Olmo sarebbe comparsa.
PM – Sì, ma compariva la società Punta dell’Olmo.
S – Lo so che le sembra strano. Le faccio un altro piccolo inciso. Siamo diventati soci di maggioranza successivamente e poi totalitari a Punta dell’Olmo ma siamo entrati con il 30% nel 2008 credo. Io ho visto i vari sindaci di Celle, quindi dal 2008 ad oggi, tutti a mandato una volta o due in Comune proprio per conoscerli e salutarli e poi mai più andati, quello di Varazze una volta nella mia vita. Non voglio avere a che fare perché la mia azienda è sotto … ma non perché … perché tanto prendono in giro.
PM – Quello che emerge dalle intercettazioni non ci andava lei, chiede a Sacchi di andarci.
S – Non chiedevo a Sacchi di andarci, è lui che mi chiede, me lo chiede proprio lui … me lo ha detto proprio l’altro giorno che io non ricordavo. Quella delle cene elettorali funziona così, gliela spiego così magari arriviamo a capire. C’è la cena elettorale? E mio padre dice: “Bisogna andare alla cena elettorale” e io dico: “lo non ci vado”, “E vabbè belin ma bisogna dirlo a tutti i dirigenti”, “Vabbè papà diglielo ai dirigenti di andare dove non ci vuole andare nessuno” perché è una perdita di tempo inenarrabile e tutti hanno anche le loro famiglie, non gliene frega niente a nessuno di andare alle cene elettorali. Quindi molto probabilmente mio padre ha parlato con Sacchi oppure mi ha detto a me: “Dì a Sacchi di andare” e ho detto … Io pensavo così come dice lei però Sacchi mi ha detto: “No, guarda che ero io che volevo andarci perché volevo conoscere persone per poter vendere degli appartamenti”.
PM – Lei ha letto l’intercettazione in cui Sacchi dice: “Preferirebbe Roberto che la facessimo come impresa e poi ce la rimborsa come Punta dell’Olmo perché deve andare a parlare di Punta dell’Olmo e preferirebbe non risultare”.
S – L’ho letta ma io non devo … Dottore, non è così e infatti lui mi ha detto quando l’ho sentito per farmi dare i documenti per farmi parlare della spiaggia … Lui mi ha detto: “Guarda che ero io che volevo andarci e tu mi hai detto: <<Non ci vai>>”. Questa cosa qui non è … cosa va a farci? Anche se è andato alla cena elettorale, cosa va a fare alla cena elettorale?
PM – Le faccio ancora una domanda su questo argomento. La Regione per quali aspetti era coinvolta nella ristrutturazione, nel compendio della ristrutturazione di Punta dell’Olmo?
G – La riguardava questa pratica …
S – Non esiste questa pratica. Io e Sacchi ci siamo messi a dire: “Ma a maggio ’23 … ” … le dico io cosa ‘era a maggio ’23. C’era dopo la cena elettorale e quindi Toti ha chiamato mio padre dicendo: “Ho risolto tutto a tuo figlio” ma era un’altra sceneggiata come quella della spiaggia.
PM – Però poi suo padre chiama immediatamente Sacchi. ..
S – Rispondono due cose diverse. Mio padre dice: “Siamo autorizzati” è vero?
PM – Sì.
S – E quell’altro sta pensando … uno parla di una cosa e quell’altro gli risponde di un’altra e gli dice: “Sì, abbiamo … ” … la demolizione dipende da Celle Ligure ma non c’entra niente.
PM – Mi scusi, la Regione partecipa alla conferenza dei servizi, deve rilasciare dei pareri.
S – Dottore, io non sono così tecnico ma non c’entrava niente. Faremo un chiarimento tecnico. Io e Sacchi ci siamo guardati sabato quando è venuto per portarmi le date …
PM – Lasci stare le date perché possono essere anche successive.
S- No, le date di quando avevamo parlato della spiaggia, perché noi della spiaggia ne avevamo parlato anni prima.
PM – No, no, questa non riguarda la spiaggia, questa vicenda ..
S – Scusi, è anche calunnia … è una sceneggiata. Non c’era niente che io ho mai chiesto alla Regione.
PM- Qui è Sacchi che dice che lei deve parlare di Punta dell’Olmo.
S – Ma non è vero.
PM – Dottore, io sto a sentire tutto quello che lei dice e ci mancherebbe altro …
S – Ma se io devo parlare di Punta dell’Olmo vado alla cena elettorale con tutti questi.
PM – Ma infatti queste cose le dice Sacchi.
S – Parlate con Sacchi di cosa ha detto ma io glielo giuro io gli ho detto: “Giorgio, hai letto cosa hai detto?” e tra l’altro mi ha detto: “Ero io che volevo andarci perché tu mi avevi detto di non andarci”, “Ah anche così, bravo belin guarda cosa hai scritto”.
PM- Posso fare ancora una domanda? Le faccio un’ultima domanda. Ad un certo punto sempre dalle telefonate emerge che suo papà aveva riallacciato i rapporti con Rino Canavese e suo papà le dice sostanzialmente: “Mi muovo con Canavese perché questo qua ormai è mezzo morto” e lui si trova a Monte Carlo con Signorini …
S – E io dico …
PM – … dice: “Bravo papà, sei un genio”.
S – No, prima dico … lo interrompo su quella cosa lì. Cosa dico?
PM – Lei dice: “Bravo, bene bravo. Pà, sei un genio”, suo papà va avanti e dice: “Eh perché questo qui è mezzo morto” …
S – E io cosa dico?
PM – Dice: “Basta papà, basta, al telefono basta”.
INDAGATO SPINELLI – Non al telefono, sì perché pensavo che ci fosse Signorini lì vicino perché mio padre parla così. Magari c’era Signorini qui vicino e dice: “Questo qua è mezzo morto”. Questo non c’entra niente. Su Rino Canavese …
PM – Perché era una genialata quella di riallacciare i rapporti con Canavese?
S- Era una genialata riallacciare i rapporti con Rino Canavaese perché noi sul Terminal Rinfuse… quello che si diceva in porto Rino Canavese voleva trasferire le rinfuse da Genova a Savona. Io infatti ho contattato anche Rino Canavese con (inc.) di Savona … l’ho contattato tramite l’Associazione Industriale di Savona (inc.) e quindi un incontro ufficiale. Aveva questo pallino e io gli ho detto: “Spiegaglielo tu al signor Canavese che comunque la transizione anche per noi è corretta dalle rinfuse da Genova a Savona” e voi direte: “Cavolo e allora perché hai fatto il piano sul terminal rinfuse?”, perché questa è tutta la storia di quei tre mesi dove poi chiariremo successivamente. Il Terminal Rinfuse ha un vincolo per le rinfuse di soli 40.000 metri su 90. Il Terminal Rinfuse può fare contenitori, rotabili e rinfuse … rinfuse 40.000 metri e quindi sono il 40% del terminal. Quindi tutte le discussioni dal comitato dei signori Carozzi (fonetico), La Mattina e Canavese sono state fatte per altri motivi, che poi dovrete appurare voi, e anche per grandissima incompetenza per quanto mi riguarda. II Terminal Rinfuse era già stato autorizzato precedentemente con un ATF, Adeguamento Tecnico Funzionale, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a fare rinfuse in soli 40.000 metri. Quindi tutto quello che hanno montato quei due signori più Canavese era dovuto a ignoranza della materia, che è pervadente … si dice in italiano? Pervadente si dice?
PM – Ce lo deve dire lei, non le posso suggerire termini.
S – In tutti quei teatrini che facevano durante il periodo prima del comitato di gestione. Quindi rinfuse, si chiama Terminal Rinfuse ma può fare tutto. Faremo delle memorie scritte. Voglio dire un’altra roba …
G – Certo, anche perché adesso aveva detto che voleva rispondere soltanto su queste pratiche altrimenti le facciamo le domande.
PM – Posso fare una domanda conclusiva se abbiamo finito?
G – Sì.
PM – Per quale motivo Toti vi faceva le sceneggiate?
S – Per chiedere finanziamenti.
PM – Per chiedere finanziamenti e quindi lui faceva riferimento …
S – lo non ho trovato …
PM – Mi faccia fare bene la domanda. Toti vi chiamava, si invitava …
S- Non dite “vi chiamava” perché non c’è una mia conversazione.
PM – Vi chiamava.
S – Non mi chiamava.
PM- Chiamava suo padre …
S – Lei sta facendo …
PM – Io faccio la domanda a lei e poi lei giustamente mi dice: “A me non chiamava”. Quindi chiamava suo padre …
S – Se c’è una chiamata mia e di Toti… io non ho neanche il numero di Toti.
PM – Rettifico la domanda. Chiamava suo padre, si faceva magari invitare in barca mi sembra di capire, introduceva degli argomenti o venivano introdotti degli argomenti di interesse generico dei gruppi Spinelli, che poteva essere la spiaggia piuttosto che …
S – Qualunque.
PM – … faceva intendere che si sarebbe interessato, che avrebbe organizzato, che avrebbe aiutato e contestualmente chiedeva una mano per le sue elezioni?
S – Secondo me non è una questione di contestualità, era proprio … lui aveva … Se lei vede, io ho letto tutto, sono poi andato a vedere le date perché mi sono messo un attimino lì in questi giorni e veramente Toti chiama mio padre quando c’è qualche avvenimento.
PM – Perché ha bisogno di soldi.
S –Ad esempio la spiaggia è una roba che … Quella del Terminal Rinfuse chiama Signorini… Ecco, volevo finire questo. Quando tu hai l’istruttoria dei trent’anni, belin hai trent’anni …
PM – Dottore, le ho fatto una domanda diversa.
S – Me la rifaccia.
PM – Lei ha usato il termine che faceva delle sceneggiate ma perché faceva queste sceneggiate? Voleva del denaro?
S – Perché voleva i finanziamenti illeciti. (questo il passaggio contestato da Spinelli jr quattro giorni dopo, ndr)
PM- Va bene, basta.
S – Perché io ridevo. Posso fare un inciso su mio padre?
PM – Sì.
S – Mio padre, è importante secondo me e dovete capirlo, oggi verrà lui e dirà cose … perché quando è lucido, è lucido. Noi abbiamo veramente pensato più di una volta in questi anni di prendere delle misure nei suoi confronti ma avrei dovuto litigare, avrei litigato con lui, sarei dovuto uscire dall’azienda e sarebbe stato un disastro. Lui va per strada e dà 10 euro a tutti i senza tetto. Vede una signora anziana triste e gli dice: “Cosa hai?”, “Ah voglio un cappuccino”, “Va bene, ti compro … ” … è un uomo …
PM- Lei era al corrente che Signorini andasse spesso a Monte Carlo con suo papà?
S – Ero al corrente che andasse a Monte Carlo. Dico anche una cosa su questo perché ero al corrente… A parte che la frequentazione con Signorini inizia dal Capodanno del ’22, giusto?
G – Sì.
S – Dal Capodanno del ’22 inizia la frequentazione con Signorini.
PM – Sì, a Monte Carlo.
(…)
G – Il Pubblico Ministero le stava chiedendo se era a conoscenza di tutti i soggiorni che suo padre faceva con Signorini. ..
PM- Offriva a Signorini all’Hotel de Paris.
S – Ero a conoscenza. Mio padre mi diceva che Signorini pagava però lui ha tutto gratis e quindi dicendo che lui pagava pensavo si pagasse le sue cose, le camere no perché è gratis ma le sue cose se le pagasse. Ho appreso che non pagava nulla.
PM – Lo ha appreso quando?
S – Quando ho letto dalle cose. Capisco che la cosa non andasse bene ma era per me impossibile non farlo andare a Monte Carlo con Signorini.
PM – Lei sapeva se Signorini quando andava a Monte Carlo frequentava anche il casinò?
S – No, quello non lo so.
PM – Lei è al corrente se suo papà in una circostanza avesse anche invitato e ospitato Giovanni Toti?
S – No, so che … e io non c’ero, perché dice: “Ci vediamo tutti a Monte Carlo” in una intercettazione che era in barca e io dico: “Okay” ma dico okay tanto per dire okay e non vado. Io non so se lui sia effettivamente andato.
PM – Non lo sa?
S- No, è andato? Non so.
PM- Va bene.
S – Posso dire una roba?
G – Soldi per un viaggio a Las Vegas suo padre li aveva dati?
S- Mi ha detto che si pagava tutto lui.
G- Soldi per il matrimonio della figlia?
S- No.
G- Non sa niente?
S – Ma no.
G – Ma no cosa?
S – No, non lo sapevo però comunque anche se l’avessi saputo non avrei potuto fare niente. Lei pensa … voi avete dei padri naturalmente diversi. Io ormai mio padre non riuscivo più a governarlo. Devo dire la verità l’ho gestito per tanti anni insieme a mia madre, ultimamente dopo la sua mancanza era ingestibile. Era una situazione che si arrivava ma non al Far West più che Far West. Queste cose lui ormai non mi diceva più niente ma posso dire una cosa? Io confidavo in questo rapporto comunque, perché se noi andiamo a vedere la vita di mio padre, lui ha fatto così anche con il suo precedente amico. Il suo precedente amico, che era Pippo S. che è un signore di Genova … mi dirà che non c’entra niente ma è pertinente, andava a Monte Carlo con mio padre, in camera con lui, cioè in camera ospite … Una volta che Pippo Siri non stava più bene ha trovato poi in questo Signorini un supporto. perché non c’era più mia madre, non c’era più Pippo Siri e ha trovato Signorini. Io mi chiedo, come ha detto Lavarello che poi va bene, ha la quinta elementare ed è un uomo che ha 84 anni ma Signorini è una persona che laureata, scolarizzata, penso che nella sua vita volesse fare o il funzionario pubblico o … come poi è andato in Iren.
PM – Quindi?
S – Quindi dico, uno di questo livello culturale può fare queste cose così? Può chiedere soldi al telefono per il suo catering? Basta, finisco qui. Tra l’altro sul catering dico una cosa che l’ho letta bene. Questo gli dice 3.200 e giustamente lo ha scritto bene la dottoressa, quando incassa 3.200 gli dice: “No, sono 13.200” e mio padre allora si fa: “13.200 … io un regalo te li posso dare 3.200 ma 13.200 magari sono un po’ tanti”.
PM – Suo padre …
S – Non sono tanti a livello economico per mio padre, perché c’è un dipendente a cui ha dato 100.000 euro per rifare la casa, ha pagato i debiti a diversi dipendenti che avevano i tassi al 12-15% … mio padre è questo.
P- Quindi lei …
S ~ Non erano tantì però mio padre diceva: ‘•Belin, 13.200 è una cosa brutta”.
PM- Suo padre poi gliel’ha raccontata ‘sta cosa dei 13.200?
S – Io non ricordo su ‘sta cosa qui però se me l’ha raccontata, perché penso che me l’ha detta dopo tanto …
PM – Cioè che aveva dato questi soldi a Signorini?
S- Io gli ho fatto un mazzo tanto, non posso dire le parolacce, mi ha detto: “No, no, me li ridà”.
PM – Quindi le disse che gli aveva imprestati?
S – Penso però che non glieli abbia ridati, non credo, non so.
PM- Va bene. Le posso fare solo un’ultima domanda? Ad un certo punto c’è un’intercettazione tra lei e suo padre in cui suo padre è a Monte Carlo con Signorini, la chiama e si lamenta della compagnia di Signorini e di Tamara Musso, dice che si annoia. La ricorda questa conversazione? Lei è a casa sua, suo padre a Monte Carlo e chiama lei dicendo: “Io mi annoio con questa gente” e lei dice: “Papà, frequenti solo persone per convenienza, per interesse e poi ad un certo punto la verità è che poi sei solo perché questa gente a loro volta ti interessa per convenienza”.
S – Lo so, l’avete interpretata così ma non è così. Io gli ho detto, come ho detto prima… anche Pippo andava con lui… Pippo è un amico però andava con lui perché stavano là, bel in una vita …
PM – Signorini non era così.
S – In che senso?
PM – Signorini non era come Pippo.
S – Non era come Pippo però per mio padre è diventato come Pippo e poi mi riferivo anche alle donne. Nel senso che tu comunque … non era: “Tu hai frequentato gente per avere qualcosa e quindi li pagavi”, perché è questo che voi avete interpretato. “Tu hai tenuto le persone vicino a te con il denaro” è diverso, ha capito? (…)