L’udienza slitta ancora, per la terza volta consecutiva. Un’altra richiesta di legittimo impedimento ha spinto il gup Carlo Cannella del tribunale di Catania a rinviare al prossimo 18 giugno la sua decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio dell’ex assessore regionale alla salute Ruggero Razza, imputato per turbata libertà di scelta del contraente. Casualità ha voluto che la data della prossima udienza sarà successiva alla tornata elettorale europea, in cui lo stesso Razza corre con Fratelli d’Italia.
Appalti sanitari pilotati. Dall’inchiesta della procura etnea di aprile 2023, risulterebbe una sequenza di raccomandazioni in ambito sanitario per amici, professionisti, figli, ex mogli e compagne. Accusati a vario titolo di turbata libertà di scelta del nel procedimento contraente, erano finiti ai domiciliari Aldo Missale, funzionario amministrativo dell’Università di Catania e poi direttore amministrativo dell’Ordine dei medici etneo, ed Ezio Campagna, vice presidente dell’Ordine. Secondo i magistrati, il duo Missale-Campagna avrebbe pianificato la spartizione degli incarichi accontentando anche alcuni politici catanesi, a partire da Razza (FdI), seguito dall’ex senatore autonomista ed ex assessore regionale Antonio Scavone e dall’ex assessore comunale etneo Giuseppe Arcidiacono (FdI). Razza avrebbe favorito un candidato per un progetto da 10mila euro per la “Osas Catania – sentinelle della prevenzione”, mentre Scavone un altro candidato per un progetto da 15mila euro per il “Centro cardio hub e spoke – modello di prevenzione e riabilitazione”.
Motivo dell’impedimento? Abbiamo provato a chiedere al legale di Razza, l’avvocato e sindaco di Catania, Enzo Trantino, il motivo della richiesta di rinvio dell’udienza. Ma non siamo riusciti ad avere una risposta. Quindi abbiamo domandato direttamente all’ex assessore. “È una polemica non polemica. Non è saltata solo mercoledì (15 maggio, ndr), un mese e mezzo fa l’impedimento non è stato nostro, ma di un altro imputato, per motivi di salute, e quindi non ho potuto rendere dichiarazioni spontanee in quell’udienza, che è un mio diritto”, spiega Razza. A onor del vero, la fase preliminare si è conclusa lo scorso 27 febbraio, con il giudice Cannella che ha rinviato la sua decisione all’udienza del 27 marzo. Ma in quella circostanza non si è celebrato nulla perché l’imputato Missale ha chiesto un rinvio per motivi di salute. Dopo un mese e mezzo, salta ancora l’udienza del 15 maggio, questa volta su richiesta dell’imputato Razza. Il motivo? “In questa udienza c’era un impedimento di entrambi, sia mio che del mio legale. Trantino fa l’avvocato, quindi il legittimo impedimento è un fatto naturale”, dice Razza.
La campagna elettorale continua. Non è chiaro per quale motivo l’udienza sia saltata, però è evidente che il giorno in cui Razza doveva essere in aula, l’assessore si trovava da tutt’altra parte, come scrive lui stesso sui social: “Stamattina ad Alimena… io in direzione Messina per una giornata lunga… ma ci tengo a dire grazie ai tantissimi che stanno aprendo sedi e comitati in ogni parte dell’isola… nostra forza è il vostro entusiasmo!”. Nella foto si vede una segreteria elettorale con i manifesti elettorali di Razza e bandiere di FdI. “Non sarebbe bastato un mio impedimento, ma doveva essere professionale del difensore, io non sono mai scappato, non vorrei che trasformassimo la presunzione di innocenza con la presunzione di rinvio a giudizio, non scherziamo”, risponde stizzito l’ex assessore. Bisognerà attendere a metà giugno per sapere la decisione del gup Cannella, quando l’avvocato ed ex assessore potrebbe essere già volato a Bruxelles, con uno scranno nel parlamento europeo. Nel frattempo a Palermo continua l’altro processo che vede imputato Razza con l’accusa di falso ideologico e materiale per la manipolazione dati Covid-19 . Secondo l’accusa palermitana, Razza insieme al dipartimento regionale alla salute avrebbe modificato i dati sui contagi e sui morti nell’isola durante la pandemia, per poi comunicarli sbagliati all’Istituto superiore di Sanità e al Ministero, in modo da evitare alla Regione allora guidata da Nello Musumeci misure di contenimento restrittive contro il contagio.