L’elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano Ebrahim Raisi è rimasto coinvolto domenica pomeriggio in un non meglio precisato incidente mentre stava volando verso la città di Tabriz, di ritorno dall’inaugurazione di una diga in Azerbaijan. Il presidente è disperso e non si hanno notizie certe sulle sue condizioni. Il velivolo ha tentato un atterraggio di emergenza, causato dalle difficili condizioni metereologiche, in una zona montuosa nell’area della foresta di Dizmar, tra i villaggi di Uzi e Pir Dawood. Circa 40 squadre di soccorso sono state inviate per cercare l’elicottero, che trasportava il presidente Raisi e altri funzionari, tra cui il ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian e il governatore della provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale.
Dopo ore di ricerche – ostacolate dalla foresta, dalla nebbia e dal buio – la tv iraniana ha annunciato che i primi soccorritori sono riusciti a individuare l’elicottero. La notizia è stata smentita poco dopo dalla Mezzaluna Rossa iraniana. Poi i pasdaran hanno comunicato di aver stabilito la posizione esatta del velivolo di Raisi: “Ci stiamo muovendo verso l’area con tutte le forze militari e spero che potremo dare buone notizie alla gente”, ha detto Asghar Abbasgholizadeh, comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche nella regione. Ma anche questa versione è stata pochi minuti più tardi smentita dagli stessi Pasdaran. Le informazioni ufficiali, del resto, sono state frammentarie e contraddittorie per tutta la giornata: ancora non si hanno notizie sulle condizioni di Raisi e degli altri passeggeri.
Intanto il leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, ha convocato un incontro d’emergenza con il Consiglio di sicurezza nazionale. Poi ha rilasciato una dichiarazione, riportata dall’emittente Al Jazeera: “Speriamo che Dio riporti l’onorevole presidente e i suoi compagni tra le braccia della nazione”, ha detto Khamenei, esprimendo preoccupazione per l’incidente. “Tutti devono pregare per la salute di questo gruppo di dipendenti pubblici – ha aggiunto – La nazione iraniana non deve essere preoccupata, non ci saranno interruzioni nel lavoro del Paese”. “Sono stati tenuti alcuni contatti telefonici con uno dei passeggeri e un membro dell’equipaggio dell’elicottero”, ha annunciato in tv il vice presidente per gli Affari esecutivi, Mohsen Mansouri. L’elicottero, ha proseguito, “ha dovuto effettuare un ‘atterraggio duro’, ma sembra che l’incidente non sia stato molto grave”. “Il luogo dell’incidente, che si trova nelle alture della zona, è stato identificato nel raggio di due chilometri. Se Dio vuole, riceveremo buone notizie”, ha proseguito, invitando la gente a pregare. La televisione di Stato ha trasmesso preghiere per il presidente iraniano e ha anche mostrato le immagini di fedeli in preghiera nel Santuario dell’Imam Reza nella città di Mashhad, uno dei luoghi più sacri dell’Islam sciita.
Le difficoltà nelle ricerche
I soccorritori sono arrivati nella zona circa un’ora dopo l’allarme. Nonostante l’utilizzo di droni e cani addestrati, le ricerche sono rese difficili delle cattive condizioni meteo – in particolare dalla nebbia – e anche dal fatto che si tratta di una zona impervia. Con il buio la visibilità è diventata praticamente nulla, tanto che tre soccorritori sono a loro volta risultati dispersi. La pioggia ha reso impercorribili alcuni percorsi e con l’arrivo della notte è diventato estremamente freddo. Tutte le risorse dell’esercito vengono utilizzate per le operazioni di ricerca e salvataggio e sul posto è arrivato in serata anche il capo dei Pasdaran, Hossein Salami, ora a capo delle operazioni di ricerca e salvataggio. Il ministro della Sanità, Bahram Eynollahi ha spiegato: “Abbiamo allestito tutte le strutture sanitarie, abbiamo dispiegato le unità mediche di emergenza, chirurgiche e le ambulanze”. Otto ambulanze sono state inviate nell’area. Il capo della Mezzaluna rossa iraniana, Hossein Kolivand, ha riferito che le condizioni meteo sono proibitive, ma “stiamo facendo ogni sforzo per condurre le azioni necessarie”. “Un elicottero di soccorso è stato inviato sul posto ma non è riuscito ad atterrare a causa della forte nebbia ed è dovuto tornare indietro“, ha dichiarato all’agenzia di stampa iraniana Irna. “La nebbia è troppo fitta nella zona”, ha aggiunto il portavoce dei servizi di emergenza iraniani.
Le ricerche del presidente Raisi, del resto, hanno coinvolto forze e squadre oltre il confine iraniano. La Turchia ha inviato un elicottero predisposto alla visione notturna con una squadra addestrata allo scopo. Due squadre con 50 uomini sono partite dalla Russia, mentre la stessa Unione europea – come riferito su X dal commissario Ue per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, “su richiesta di assistenza iraniana” ha attivato “il servizio di mappatura di risposta rapida CopernicusEMS in vista dell’incidente in elicottero che avrebbe trasportato il Presidente dell’Iran e il suo ministro degli Esteri”.
L’incidente
Secondo le versioni ufficiali iraniane, l’atterraggio di emergenze dell’elicottero è stato reso necessario dalle cattive condizioni meteo e dalla presenza di nebbia. Il velivolo stava sorvolando un’area forestale di Dizmar vicino a Owzi Vilage a Varzaghan. Il ministro degli Interni iraniano, Ahmed Vahidi, alla televisione di stato ha dichiarato che uno degli elicotteri del convoglio che trasportava il presidente del paese, Ebrahim Raisi, ha avuto un “atterraggio brusco“. Il convoglio era partito dalla nuova diga sul fiume Aras, al confine con l’Azerbaigian, era formato da tre elicotteri: solamente due sono arrivati a destinazione.
Le notizie contrastanti
Inizialmente le agenzie di stampa iraniane avevano fornito notizie incerte e contraddittorie, parlando semplicemente di un atterraggio di emergenza. Alcuni media avevano perfino riferito che Raisi era illeso e che stava proseguendo il suo viaggio in auto verso Tabriz. Notizie poi rettificate e infine cancellate. Con il tempo è diventata chiara la gravità della situazione. L’Irna, l’agenzia di stampa ufficiale segue in diretta gli sviluppi. L’agenzia Tasnim ha riferito che “alcune delle persone a bordo dell’elicottero del presidente Raisi sono riuscite a mettersi in contatto con il quartier generale“. Ma forse il clima è rappresentato più di tutto dalla agenzia di stampa di Stato Fars che ha invitato gli iraniani a “pregare per il presidente”.