Inutile correre a sfogliare dizionari, cartacei o digitali che siano. Questi nuovi termini inglesi ancora non ci sono, e il primo sembra anche piuttosto ostico. Finché non provate a scomporlo in no trip (p)hobia: è il timore di non riuscire a prenotare in tempo e di rimanere, in sostanza, senza vacanze. Allora tutto diventa chiaro, siamo a maggio, le agognate ferie estive sono a un tiro di schioppo e noi non siamo ancora riusciti a prenotare! Magari, visti i prezzi sono alti, aspettiamo il momento buono per trovare un’offerta, oppure siamo in attesa della risposta di qualcuno che deve viaggiare con noi; fatto sta che il tempo fugge e comincia a farsi strada il timore di restare a casa, o di dover ripiegare su una destinazione meno interessante. I social, barometro dei nostri pensieri, fanno da cassa di risonanza a questo timore da viaggiatori, ma a fornirci le cifre del fenomeno ci pensa PiratinViaggio con il suo Osservatorio sui trend estivi, frutto di un sondaggio dei tour operator dell’Holydays Pirates Group (26 milioni di utenti su Instagram e 11 milioni su Facebook).
Fioccano le prenotazioni
Così, mentre l’87% dei connazionali si prepara a partire tra giugno e settembre (il 38% in agosto), ne 40% dei casi per una settimana, c’è chi teme di veder sfumare le vacanze per la mancata prenotazione: il 40%, che sale al 53% nella generazione Z. Sono quindi i giovani nati tra il 1995 e il 2010 i più “notriphobici”, forse perché, come evidenzia il sondaggio, amano viaggiare e per loro la mancata partenza è quindi fonte di ansia, mentre già la prenotazione stessa rasserena. Per non sbagliarsi, gli italiani prenotano allora 3 mesi prima della partenza, mentre 1 su 3 lo fa addirittura 3-6 mesi prima: sono i baby boomers, i nati tra il 1946 e il 1964. Il last minute è invece poco amato – solo il 6% degli intervistati. Che si tratti forse di quelli che, all’opposto, sono adepti della travitude (travel + attitude), che non si preoccupano di prenotazioni perché per loro il viaggio è connaturato con la propria filosofia di vita – un po’ come novelli seguaci della Wanderlust, la voglia di viaggiare di antica memoria?
Mare ed estero
Che si anticipi o meno la prenotazione, tra i vacanzieri restano comunque punti fermi. Nella scelta delle mete, i viaggiatori puntano tanto su posti nuovi, da scoprire ed esplorare, quanto su quelli già “rodati”. Influiscono interessi personali e passaparola e, soprattutto per i giovani, social come TikTok e Instagram. Serie Tv e film non sono invece più attrattivi. Le mete preferite restano il mare con il 68% delle preferenze, che salgono al 71% tra i giovani, e l’estero con il 65% dei like. Soddisfano entrambe le esigenze destinazioni come la Tunisia, che conosce un boom grazie al fatto di combinare la bellezza del mare con la vicinanza e i costi contenuti. Molto apprezzato anche l’Egitto tra i turisti di Piratinviaggio: il Mar Rosso, ma anche Il Cairo e la crociera sul Nilo. Dal punto di vista del mare si difende bene pure l’Europa con la Penisola Iberica, isole comprese (in particolare Tenerife e Maiorca), la Croazia e ancora più a est la Grecia, con il suo mare cristallino.
Ma dato che anche l’Italia ha spiagge e località da urlo, ecco che anche qui i viaggiatori non mancano e puntano gli occhi in particolare su Sicilia (23% delle preferenze), Puglia (22%), Sardegna (21%). Seppure in minor misura, sono gradite anche le città (20%) e la montagna, che vede come destinazione preferita il Trentino Alto Adige (6% di chi non esce dai confini nazionali). Infine, un piccolo spazio per l’avventura (21%). Qualche viaggiatore (il 16% del campione) volerà in Asia, preferibilmente in Giappone – che con il 35% delle preferenze sta guadagnando consensi; è diretto in Nord America il 13% dei viaggiatori e in Nord Africa il 35%. Cala invece l’interesse per i viaggi in solitaria e scarseggia quello per i viaggi sostenibili, anche per una questione di prezzo.
Mano al portafoglio
Per 6 intervistati su 10, il viaggio viene prima di tutto, così durante l’anno tagliano le spese dove possono per aver pronto il loro gruzzoletto al momento opportuno. Pur optando per il 66% per l’aereo come mezzo di trasporto preferenziale, i viaggiatori cercheranno di non superare la somma complessiva di 1500 euro, anche se il 13% si dichiara più elastico e spenderebbe qualcosa di più rispetto alle proprie possibilità per un po’ di lusso extra. Ben pochi oltrepasseranno invece i 3000 euro. In ogni caso, il 66% degli intervistati concorda sul fatto di dividere equamente le spese con il partner. A questo punto, non resta che fare le valigie!