Televisione

Nicolas Maupas: “Marconi determinato come i ragazzi di oggi. Le proteste per la pace e gli scontri con la polizia? La lotta per la libertà continuerà”

L'attore racconta a FqMagazine il nuovo progetto cinematografico

di Andrea Conti
Nicolas Maupas: “Marconi determinato come i ragazzi di oggi. Le proteste per la pace e gli scontri con la polizia? La lotta per la libertà continuerà”

È uno degli attori della nuova generazione del cinema italiano più richiesti e stimati e non solo dai fan e dai media, ma anche dai registi e dagli addetti ai lavori. Nicolas Maupas con la sua eleganza e con il suo garbo ha conquistato la platea blasonata degli ultimi David di Donatello e, questa sera, debutterà su Rai 1 con un nuovo personaggio, realmente esistito: sarà il giovane Marconi nel film in due parti “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo”.

Il progetto è stato pensato per il 150esimo anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi e nell’anno delle celebrazioni per il 100esimo anniversario della nascita di Radio Rai. Il film è dedicato al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Ad interpretare Marconi adulto sarà Stefano Accorsi.

Cosa ti ha colpito del giovane Marconi?
Anzitutto il ruolo mi è piaciuto molto perché parliamo di un personaggio realmente esistito. Non avevamo moltissimo materiale di ricerca su di lui quando era giovane, ma con quello che abbiamo trovato ho cercato di tracciare una personalità. Ho studiato la sua voce, le sue immagini e le ricostruzioni. Di lui mi hanno colpito la sicurezza e l’incoscienza. Tutto sommato sapeva cosa stava facendo e dove stava andando perché aveva un aveva un grande fede nelle proprie idee.

Fino a quando si avvicina alla scoperta…
Ho provato a immaginare io come avessi reagito in un momento di rivelazione tecnologica così importante. Mi sono divertito anche a ‘giocare’ con gli strumenti inventati o usati da Marconi . La Fondazione, in questo senso, ci ha aiutato molto e ci ha trasmesso tanta energia.

Che rapporto hai con la radio?
In realtà ascolto più la musica in streaming perché hai accesso a una sterminata scelta di brani e tutti disponibili in pochissimo tempo. In realtà alla radio sono anche legato perché da bambino ci giocavo spesso e mi divertiva cambiare stazioni per ascoltare canzoni e parole diverse.

Marconi disse al padre: “Se non lo faccio io, sarà qualcun altro. Ma voglio essere io, perché è qualcosa in cui credo e voglio che succeda”. Anche nella tua generazione ritrovi questa determinazione?
Sì. Credo che la mia generazione, ma anche quella più recente, abbia rivendicato e continui a rivendicare valori di principio sacrosanti, come ad esempio i diritti umani che devono essere accessibili a tutti. Penso che la determinazione che animava Marconi non si sia persa e ci sia ancora.

Cosa ne pensi dei ragazzi che manifestano per la pace e pro Palestina che vengono bloccati dalla polizia?
Non credo che la voglia di rivendicare la libertà, concetto molto caro e sacrosanto della nostra generazione, andrà a scemare, dopo questi episodi. Anzi… Sembra difficile, a volte, portare avanti certe battaglie e non è mai abbastanza. Non bisogna mollare anche perché delle piccole conquiste in questi anni ne abbiamo fatte.

A cosa stai lavorando in questo momento?
Mi trovo sul set. Ma davvero non posso dire nulla, un po’ per contratto e un po’ perché sono molto scaramantico (ride, ndr).

Ma è un film che andrà al cinema o una serie?
Una serie in streaming.

Ma almeno è tutto confermato per la nuova stagione di “Un professore”?
Certo! È un progetto al quale sono legatissimo. È un po’ come tornare a casa con parenti e amici che conosci da tempo.

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