Spiagge di sabbia bianca e sassolini, mare trasparente (anche quest'anno premiato con la Bandiera Blu) e profumo di pini e erbe aromatiche: la bella stagione a Follonica, in Alta Maremma, è un'immersione nella natura, ma non solo. Borghi, cantine, giri in bici, ecco cosa fare durante la vacanza
L’estate profuma di giallo elicriso, di sale e rosmarino selvatico nel Golfo di Follonica, in provincia di Grosseto, dove, poco fuori dal centro cittadino, il litorale tra Punta Ala e Piombino si rivela un susseguirsi di spiagge di sabbia chiara, pinete odorose e promontori a picco sul mare. La costa ha lingue sabbiose come Torre Mozza, sorvegliata da un’antica torre in pietra. Intorno un ambiente selvaggio di dune sabbiose e canneti. Si può percorrere in bici su una comoda ciclabile e raggiungere calette nascoste decisamente instagrammabili come Cala Violina, all’interno della Riserva Naturale di Scarlino. È una delle spiagge più conosciute della zona, così chiamata perché la sua sabbia formata da micro granelli di quarzo, quando calpestata, emette un fruscio simile all’accordo di un violino. Si arriva percorrendo un piccolo sentiero segnalato che attraversa un boschetto. La spiaggia è minuscola e graziosa, e dal 2021 è gestita a numero chiuso per evitare troppi affollamenti. Ma il punto forte è il mare di fronte cristallino e incontaminato, mentre la macchia mediterranea circonda l’intera zona fino in spiaggia. Più a Sud, Cala Martina, incantevole e selvaggia, è caratterizzata da una spiaggia di sassi che fanno da fondale alle acque azzurre limpidissime che la circondano. Oltre ad uno scenario naturalistico straordinario, è anche un contesto di rilevante interesse storico: da qui Giuseppe Garibaldi, inseguito dalle guardie pontificie, si imbarcò su un peschereccio per raggiungere Portovenere il 2 settembre 1849. Un evento celebrato con un mezzobusto che si può ammirare nel sentiero che conduce alla spiaggia.
Dal mare alla cantina di design
Tra le escursioni da non perdere, c’è la visita guidata con degustazione alla cantina di Rocca di Frassinello sulla collina di fronte al paese di Giuncarico, nel comune di Gavorrano, ideata da Renzo Piano. La struttura inaugurata nel 2007 è frutto di una joint venture vitivinicola internazionale tra Castellare di Castellina e Domaines Barons de Rotschild. La sagoma rossa dell’edificio appare circondata dai filari, sfiorati dalla brezza marina che mitiga il caldo e toglie l’umidità. Il cuore della cantina è l’incredibile barricaia scavata nella roccia a una profondità di 50 metri: disposte come in un anfiteatro, 2500 barrique che riposano illuminate dai raggi del sole che rischiara l’ambiente con un fascio di luce catturata da un sistema di specchi. Ma non è l’unica meraviglia di Rocca Frassinello: tra i vigneti è stata rinvenuta la necropoli di San Germano, 11 tombe costruite tra il VII e il VI sec. a.C, che rappresentano una delle una delle più importanti realtà archeologiche del comprensorio dell’antica città di Vetulonia. Durante la visita in cantina si possono osservare gli scavi, ma vale la pena fare tappa anche nelle sale del museo che espone alcuni preziosi reperti: corredi funerari, ceramiche dipinte e uno Stamnos, un contenitore per il vino, in argilla, creato in Grecia nel 480 a.C.
L’hotel da sogno immerso nella natura
Di solito, uno dei modi immediati per scoprire le eccellenze del territorio è la prima colazione in hotel. Proprio per questo, Regione e Unioncamere Toscana, in collaborazione con Federalberghi, hanno creato il progetto Vetrina Toscana Breakfast. Un modo per offrire un’esperienza gastronomica autentica ‘made in toscana’, fin dal primo pasto del mattino. Succede anche al The Sense Experience Resort, Gruppo Icon Collection, intimo 4 stelleS, indirizzo total white che proprio dell’esperienza immersiva del territorio ha fatto il suo concept. D’altra parte, siamo in un parco naturale di 5 ettari sul mare, avvolto dal profumo della macchia mediterranea. Il rispetto per l’ambiente circostante è evidente nella riqualificazione delle dune e nel ripristino della flora originaria, con oltre 7000 piante autoctone selezionate per la loro resistenza ai venti salmastri e il basso bisogno idrico. L’impegno per la sostenibilità si riflette nell’uso di un impianto di osmosi alimentato da pannelli fotovoltaici per l’irrigazione, integrato da acqua piovana. Ogni scelta, dai materiali compostabili ai prodotti locali a Km 0, dal riciclo alla raccolta differenziata, è finalizzata a minimizzare l’impatto ambientale. Cucina creativa e innovazione culinaria dello chef Umberto Vezzoli che valorizza i prodotti locali e offre agli ospiti esperienze gastronomiche uniche che rispecchiano l’autenticità e la bellezza della regione. La cucina territoriale e light, da gustare nei due ristoranti, aperti anche agli esterni, Dimorà ed Eatè, direttamente sulla spiaggia. Il piatto iconico? Il risotto Milano – Tokyo: risotto alla milanese con la tartare di tonno crudo, ingrediente nipponico per antonomasia, il pesce crudo appunto.