Sarà interrogato dai pm giovedì 23 maggio il governatore della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari da due settimane con l’accusa di corruzione. Il presidente della Regione si era avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia di fronte alla gip Paola Faggioni, ma in seguito – attraverso il suo avvocato Stefano Savi – si era dichiarato disponibile a essere sentito dai sostituti procuratori titolari dell’indagine, Federico Manotti e Luca Monteverde, una volta terminata la lettura degli atti depositati a sostegno della richiesta di misura cautelare (otto faldoni per un totale di oltre novemila pagine).

Nei giorni scorsi era sembrato che la Procura volesse posticipare l’appuntamento a un momento successivo all’analisi del contenuto dei dispositivi informatici sequestrati al governatore (e agli altri indagati) di cui è stato realizzato il duplicato, la cosiddetta copia forense. Quella di sentire o meno l’indagato, aveva ricordato il procuratore capo Nicola Piacente, “è una decisione del pm”. Poi però gli inquirenti hanno scelto di venire incontro alla difesa di Toti. Nei prossimi giorni verranno sentiti come persone informate dei fatti anche il sindaco di Genova Marco Bucci e l’armatore Gianluigi Aponte, proprietario della compagnia Msc.

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