Ilfattoquotidiano.it collabora dal 2022 con il blog studentesco “MyFermi” dell’istituto Enrico Fermi di Mantova. Quello che segue è uno dei contenuti realizzati per noi dalla redazione, composta da giornalisti e informatici (e dai loro docenti).
di Cataldo Musto
Di recente si sente parlare insistentemente di intelligenza artificiale, di software e di siti che la implementano e di versioni più o meno evolute di queste, ma quasi mai si investe del tempo nel chiedersi come riconoscere fino a che punto un contenuto sia stato generato dall’intelligenza artificiale o provenga, invece, dalla creatività umana. Infatti, come è noto, l’intelligenza artificiale è in grado di generare testi, immagini, suoni e video, utilizzando stili di scrittura diversi, tecniche di disegno verosimili, voci già esistenti e unire tutti questi nella creazione, appunto, di filmati (noti anche come deepfake).
Risulta, pertanto, ancora più complicato – come se non lo fosse già abbastanza – all’utente poco esperto districarsi nel mondo informatico. Fortunatamente, vengono in nostro aiuto svariati strumenti online (chiamati detector), grazie ai quali non sarà necessario scaricare nulla sul vostro computer e smartphone e potranno tornare utili a questo scopo. Inoltre, per gli usi quotidiani, questi tool sono tutti gratuiti. Vediamone alcuni per ogni categoria:
DETECTOR DI TESTI
DETECTOR DI IMMAGINI
DETECTOR DI AUDIO
DETECTOR DI VIDEO
Utilizzando alcuni di questi strumenti, vi sarete sicuramente resi conto che raramente la percentuale di affidabilità raggiunge il 100%. Come afferma Angelo Greco in un articolo dal titolo “Come scoprire se un testo è generato da intelligenza artificiale”, pubblicato sul sito “La legge per tutti”, “esistono diversi strumenti e software in grado di analizzare i testi e fornire indicazioni sulla probabilità che siano stati generati da AI […]. Essi però non forniscono una chiave certa e sicura per poter scoprire l’assenza di originalità del testo. Peraltro, se l’autore è stato così accorto da modificare il testo restituito da Chat GPT, Gemini o altre IA, il responso di tali tool potrebbe essere alterato”. Per le tecniche di ricerca vi rimando al suo articolo.
Ovviamente gli algoritmi alla base dei detector migliorano quotidianamente anche grazie al processo di machine learning, ma non sono ancora in grado di essere considerati perfetti nel loro compito. In caso di dubbi è sempre comunque necessario approfondire le proprie ricerche, informarsi sull’autorevolezza dell’autore e consultare più fonti. Come sempre, la nostra prima arma contro le fake news e la cattiva informazione è sempre il nostro dono più grande, ovvero la nostra coscienza, il nostro intelletto e soprattutto il nostro spirito critico.