Il ministero della Difesa russo ha annunciato l’inizio della “prima fase dell’esercitazione con addestramento pratico sulla preparazione e l’uso di armi nucleari non strategiche”. Le esercitazioni, ordinate pochi giorni fa da Putin, si tengono nel distretto militare meridionale, poco distante dal confine con l’Ucraina e, come riporta la Tass, sono la “risposta” alle “dichiarazioni provocatorie e minacce di singoli funzionari occidentali contro la Federazione Russa”. “L’esercitazione in corso ha lo scopo di mantenere la prontezza del personale e delle attrezzature delle unità per l’uso in combattimento di armi nucleari non strategiche per rispondere e per garantire incondizionatamente l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo”, ha spiegato il ministero della Difesa.
Un annuncio arrivato mentre le forze armate ucraine hanno confermato di aver colpito nella notte la nave missilistica russa “Tsiklon” a Sebastopoli in Crimea. Il portavoce della Marina ucraina Dmytro Pletenchuk ha detto, come riporta Ukrainska Pravda, che nel caso la nave sia stata danneggiata in maniera irrimediabile sarebbe l’ultima imbarcazione lancia missili russa ancora nel Mar Nero. Intanto l’Ucraina evoca uno scudo aereo dei partner occidentali. “Non c’è nessun argomento legale, di sicurezza o morale che impedisca ai nostri partner di abbattere i missili russi al di sopra del territorio ucraino a partire dai loro territori”, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in una conferenza stampa con la collega tedesca Annalena Baerbock a Kiev.
L’Ucraina aveva già avanzato una simile richiesta all’inizio dell’invasione russa nel 2022, ma gli alleati avevano ritenuto che abbattere missili russi nei cieli ucraini avrebbe aumentato il rischio di escalation. Tuttavia Kuleba ha insistito che abbattere missili non mette in pericolo la Russia né i soldati di Mosca. I missili sono “pezzi di metallo che trasportano morte dalla Russia verso l’Ucraina”, ha detto. “Se non volete farlo voi, forniteci tutti i mezzi necessari. Li dispiegheremo sul nostro territorio e intercetteremo i missili noi stessi”. Dal canto suo Baerbock, alla sua settima visita a Kiev, ha insistito sulla necessità di fornire maggiori sistemi di difesa aerea all’Ucraina e di farlo al più presto. “Ogni esitazione e ogni ritardo nel sostegno a Kiev costano la vita a degli innocenti, ogni esitazione mette in pericolo la nostra stessa sicurezza“, ha dichiarato.