“Già i padri costituenti temevano la deriva dei partiti, dal 1981, tentativo Spadolini, al 2016, tentativo di Renzi, abbiamo avuto Speroni, De Mita, Maccanico, Berlusconi, Letta, tutti con obiettivo di rafforzare l’esecutivo e la stabilità”. Lo ha detto Marcello Pera, senatore di FdI, intervenendo in Senato sul premierato, ricordando i vari tentativi di riforma della Costituzione dal ’48 a oggi: “Non sono tutti nomi di destra, mi pare”. “Questo testo del governo è difettoso? Se l’obiezione è tecnica se ne può discutere, problemi ancora ci sono, chi sollevò per primo queste obiezioni fu il presidente del Senato e poi Balboni, e modifiche ne sono state fatte già in Commissione”. “Ci sono incongruenze nel testo – aggiunge – I contrappesi potrebbero essere maggiori. Ma io direi che il testo di riforma che il presidente del Consiglio è eletto direttamente dal popolo, ma non dice come, e molte cose sono rimandate alla legge elettorale. Che cosa accade con il voto estero? Che cosa accade se c’è discrasia tra Camera e Senato? Cosa si fa con il premio di maggioranza? Dubito che si possa fare tutto con la legge elettorale”, aggiunge Pera. “C’è ancora da lavorare, dobbiamo fare una buona riforma, meglio affrontare i problemi”, aggiunge.

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