Non è l’addio al calcio, ma fa un grande effetto, anche se è il commiato dai club e non c’è ancora la parola fine: Claudio Ranieri dopo la partita di giovedì contro la Fiorentina lascerà la guida del Cagliari. La decisione era stata presa da qualche giorno, ma l’allenatore romano, 73 anni, ha voluto attendere il raggiungimento della salvezza per comunicarla al mondo. Le voci di mercato delle ultime ore, in cui Ranieri è stato accostato al Napoli, hanno forse accelerato i tempi dell’annuncio. Il tecnico di San Saba aveva ancora un’altra stagione da contratto, ma dopo aver ottenuto nel 2023 la promozione in serie A ai playoff e nel 2024 centrato il mantenimento della categoria, si è guardato dentro e ha preso atto che non c’era più il sacro fuoco per affrontare un altro anno di lavoro. Ha mantenuto la promessa, ribadita più volte negli ultimi mesi: Cagliari capolinea della sua storia nei club. A Cagliari, dopo le prime esperienze con Vigor Lamezia e Campania, la sua parabola di tecnico era esplosa, con la doppia promozione dalla C alla A. A Cagliari, dove è tornato nel 2022 per sostituire Liverani, con le ultime due imprese si chiude il cerchio. Addio ai club, ma non al calcio: se arriverà un’offerta interessante da parte di una nazionale, Ranieri la prenderà in considerazione. Gli è rimasta sullo stomaco la delusione con la Grecia nel 2014 e vorrebbe prendersi una rivincita.

Le parole dell’allenatore romano sono quelle di chi ha portato a termine la sua missione: “Ho vissuto un anno e mezzo meraviglioso. Non ci aspettavamo di raggiungere la promozione in maniera così immediata e adesso è arrivata anche la salvezza. Il mio viaggio in Sardegna è iniziato nel 1988. Avevo paura a tornare, ma le parole di Gigi Riva mi convinsero a rischiare. Il popolo sardo è stato meraviglioso. Senza di loro, non ce l’avremmo mai fatta. Tante partite vinte o riacciuffate all’ultimo sono state possibili grazie al supporto dei tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il sostegno. Ora è però arrivato il momento di salutarvi. Giovedì ci sarà l’ultima partita di questo grande viaggio”.

E giovedì ci sarà un addio commosso da parte del suo pubblico. Nella scala dei sentimenti dei sardi, dopo Gigi Riva c’è sicuramente Ranieri. La doppia avventura, la signorilità dell’uomo, le emozioni vissute alla fine degli anni Ottanta e in questo complicato primo quarto di secolo dei Duemila. Una storia straordinaria, perfetta per diventare una serie tv. Il Cagliari ha salutato con riconoscenza l’allenatore attraverso un comunicato, che chiude in questo modo: “La sensazione è quella di vivere un film, uno di quelli da Oscar che ti conquistano per la loro sceneggiatura perfetta: uno di quelli che ti fa ridere, ma che sa farti anche emozionare e commuovere. Sono lacrime di gioia e riconoscenza nei confronti di chi ha saputo scrivere tra le più belle pagine della storia del Cagliari: perché quanto fatto resterà indelebile nel cuore di ogni tifoso. Cagliari è e sarà sempre la tua casa. Per sempre grati, Mister”.

Per uno strano scherzo del destino, nello stesso momento in cui veniva annunciato l’addio di Ranieri al Cagliari, da Londra arrivava la notizia della risoluzione del contratto tra Chelsea e Mauricio Pochettino. Quel Chelsea dove Ranieri lavorò dal 2000 al 2004, sfiorando la finale di Champions, è di nuovo all’anno zero. Con la nuova proprietà americana, subentrata nel 2022 a Roman Abramovich, sono stati silurati Tuchel, Potter e dopo l’ingloriosa parentesi-Lampard, l’argentino Pochettino. I Blues cercano un nuovo coach, bravo con i giovani. A Londra circola il nome di Roberto De Zerbi. L’allenatore bresciano farebbe carte false per guidare il Chelsea, ma tutto dipende dalle lune e dalla consultazione degli algoritmi, tanto cari agli americani, Todd Boehly compreso.

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