In una scatolina colorata di cartone e in un pupazzetto alto poco più di 8 centimetri, si nasconde la nuova ossessione di TikTok. Si tratta dei Sonny Angel, dei bambolotti in miniatura creati in Giappone nel 2004 dal designer giapponese Tory Soeya. Fondatore e cEO di Dreams, società di produzione e distribuzione di giocattoli per bambini, Soeya creò questi pupazzetti ispirandosi alla figura di cupido e ai putti: li connotò di un’espressione tanto tenera quanto buffa, appose sulla schiena due piccole ali e li soprannominò Sonny Angel come omaggio al suo soprannome. L’elemento distintivo divennero i copricapo ispirati alla frutta, alla verdura e ad altri elementi decorativi tipici dell’estetica Kawaii. Al momento del lancio vennero sì apprezzati dal pubblico ma il vero successo arriva quasi vent’anni dopo, grazie ai social.
Nessuna borsa, sneakers o rossetto: l’oggetto del momento sui social è un pupazzetto nudo dai tratti cherubini, con copricapi variopinti e un’espressione che oggi le it-girl dei social definiscono “super cute”, ovvero adorabile. “Sonny Angel è un piccolo angelo a cui piace indossare tutti i tipi di copricapi. È sempre al tuo fianco per farti sorridere”, si legge sul sito ufficiale del brand. Originariamente, questi pupazzetti raggiungevano una dimensione di quasi 20 centimetri, poi al suo creatore fu chiara l’idea di farli diventare degli oggetti portafortuna da avere sempre con sé, così decise di rimpicciolirli. Nonostante a primo impatto possano sembrare dei pupazzi per i più piccoli, i Sonny Angel sono stati infatti creati per un pubblico di adolescenti con l’obiettivo di essere un “piccolo amico” in grado di dare conforto nei momenti di difficoltà.
Un tempo appannaggio solo dei collezionisti o di un stretta cerchia di appassionati della cultura giapponese, i Sonny Angel sono stati recentemente riscoperti dalla GenZ che li ha deputati a suoi portafortuna ufficiali, quasi degli amuleti per affrontare stress e ansie. Sono così tornati virali attraverso video di unboxing e v-log dedicati all’acquisto e alla collezione dei diversi pupazzetti in una sorta di gara a chi ha il più particolare. A contribuire al successo dei Sonny Angel c’è sicuramente l’effetto sorpresa della scatola. Esattamente come le figurine che si compravano una volta in edicola, il contenuto di ciascuna scatola è sconosciuto fino al momento dell’apertura. Questa peculiarità ha contribuito a creare una certa eccitazione e curiosità tra i collezionisti al punto che oggi gli hashtag come #sonnyangel e #sonnyangeltok contano milioni di visualizzazioni. Negli anni l’offerta dei Sonny Angels si è progressivamente diversificata affiancando alla collezione permanete, quella in edizione limitata e proponendo diverse tipologie: i ciondoli, gli hippers che si possono attaccare sul telefono o sul computer e quelli classici usati come soprammobili.
In vendita a circa 10 dollari, l’aumento esponenziale delle richieste ha fatto schizzare il prezzo di rivendita di oltre il 3.000%. Un portavoce della casa produttrice Dreams USA, ha dichiarato che l’azienda sta provando a far fronte al limite produttivo per cercare di soddisfare la domanda. Poca offerta e molta domanda: un principio elementare degno dei migliori brand di lusso e del potere dello scarcity marketing. Dunque, nella migliore delle ipotesi il prezzo medio di acquisto di un Sonny Angel si aggira attorno ai 20 dollari ma, in alcuni casi, soprattutto per i pezzi più rari come il Robby Angel, si può arrivare fino a 300 dollari. “Ho comprato il mio Sonny Angel su Vinted a circa 20 dollari da una ragazza francese. È stato un impresa trovarlo ma ce l’ho fatta”, racconta l’influencer Giulia Casadei su TikTok. Solo su Vinted i pezzi in vendita sono più di 500 con un prezzo medio di 30 euro, ma alcuni utenti segnalano anche articoli non originali. Parallelamente alla forte richiesta, il mercato dei falsi dei Sonny Angel è cresciuto, così sui social non mancano i video tutorial per riconoscere i fake dagli originali, mettendo in allerta gli utenti soprattutto sulle truffe sul Marketplace di Facebook e su AliExpress. E mentre i nati tra il 1997 e il 2010 vanno a caccia della limited edition, arrivano le polemiche sotto l’hashtag #sonnyangelcontroversial di chi trova insensato spendere più di 20 dollari per dei pupazzetti nudi prodotti da un’azienda che sembrerebbe supportare il governo di Israele.