Tredici edifici sgomberati. Trentanove famiglie evacuate. Centinaia di persone in strada tutta la notte. Carcere femminile di Pozzuoli evacuato per motivi precauzionali. Scuole chiuse in due municipi. Una tendopoli con 200 posti letto allestita dalla Protezione civile, i cui uomini stanno ispezionando case ed edifici pubblici per valutarne l’agibilità. La “botta” di ieri, quella di magnitudo 4.4 delle 20.10, è stata la più forte dello sciame sismico in atto sotto i Campi Flegrei. Ma poi ne sono venute altre. Molte altre, e la terra non smette ancora di tremare. L’allarme tra i residenti della zona resta alto e Giorgia Meloni presiederà domani a palazzo Chigi un vertice sulla situazione. Sul tavolo ci saranno “eventuali ulteriori interventi da parte del governo, dopo quelli già promossi e in corso di attuazione con il decreto legge dell’ottobre scorso”.

Tecnici della Protezione civile negli edifici per i rilevi – Le squadre di ingegneri della Protezione civile regionale sono al lavoro da questa mattina. I controlli avverranno anche all’interno delle abitazioni su richiesta dei cittadini attraverso il Centro operativo comunale. Non si tratta, infatti, delle analisi di vulnerabilità che rientrano nelle attività di prevenzione, ma di verifiche di agibilità post-evento.
Al termine dei sopralluoghi, il sistema di Protezione civile valuterà il livello di scenario secondo la attuale Pianificazione bradisismica (leggi l’articolo di A. Tundo). “Sarà la Commissione Grandi rischi a decidere un passaggio ad un livello superiore. Quello che posso dire è che da poco abbiamo finito una riunione con l’Osservatorio vesuviano per il quale siamo in rallentamento, c’è una velocità di sollevamenti e deformazione paritaria a quella dei mesi scorsi”, ha spiegato il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni.

Nella notte altre 165 scosse – Solo fino alle “00.31 del 21 maggio 2024 locali, ha fatto registrare in via preliminare circa 150 terremoti“, spiega un comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che monitora la situazione minuto per minuto dell’ennesimo sciame sismico che dalla serata di ieri sta perseguitando il Napoletano. Poi, nella notte, ce ne sono state altre 15: la più forte cinque minuti prima dell’una, con una magnitudo del 2.8. Le altre sono rimaste tutte sotto i 2 gradi, l’ultima c’è stata alle 8 e ha avuto una magnitudo di 1,3. Poco dopo la mezzanotte erano già 35 le abitazioni sgomberate I rilevi dei vigili del fuoco – che hanno effettuato oltre 50 interventi per verifica di stabilità su edifici, rimozione e messa in sicurezza di cornicioni pericolanti – hanno consigliato di sgomberare in via precauzionale 13 edifici, per un totale di 39 nuclei familiari evacuati, solo a Pozzuoli.

Evacuato il carcere femminile di Pozzuoli – Il provveditore delle carceri della Campania Lucia Castellano ha reso noto che saranno tutte evacuate le 140 detenute presenti nel carcere femminile di Pozzuoli. Il provvedimento, viene spiegato, “si è reso necessario per motivi precauzionali. Le scosse di ieri sera hanno provocato dei danni alla struttura sulla cui entità sono in corso accertamenti. “Nel frattempo mettiamo in sicurezza le carcerate – spiega Castellano – che saranno dislocate in altre strutture campane”. “Il nostro sforzo è finalizzato a far rientrare le detenute quanto prima – ha detto ancora – Pozzuoli è una struttura d’eccellenza a cui non vogliamo rinunciare“.

Le detenute, dopo le forti scosse di ieri, sono state condotte dalle celle a punti di raccolta che si trovano nelle aree esterne del carcere e lì hanno trascorso la notte, all’addiaccio, munite di coperte. “Gli ingegneri da noi delegati, insieme con quelli del comune – spiega Castellano – hanno verificato l’esistenza di crepe e, siccome non ne conosciamo al momento la gravità e neppure siamo in grado di prevedere l’andamento e l’entità dello sciame sismico in corso, al termine di una riunione abbiamo deciso di trasferire per motivi precauzionali l’intera popolazione carceraria”.

Famiglia in strada, molti hanno dormito in macchina – Nel comune sono molte le famiglie che hanno trascorso la notte fuori casa. Giovanni, sua sorella, l’amica Caterina con due cagnolini e il cognato hanno dormito tutti in auto. E c’è una cosa che li ha colpiti: “L’allarmismo della gente ieri è stato il vero pericolo“. “Sia chiaro – racconta Giovanni – qui tutti abbiamo paura del terremoto. Noi per primi vivendo in una zona interna di Pozzuoli abbiamo deciso di trascorrere la notte in auto. Ma quello che abbiamo visto ieri, è accaduto davvero poche volte”.

Giovanni racconta che dopo la forte scossa, la più forte degli ultimi quarant’anni, la gente “è letteralmente impazzita“. “Quando c’è stata la scossa successiva a quella fortissima la gente ha dato letteralmente i numeri – continua Giovanni – ha iniziato a correre in strada e, cosa pericolosa, si è messa alla guida dell’auto cercando di fuggire in tutti modi. Così si è creato il caos. E così si potevano creare situazioni di serio pericolo”.

C’è un altro punto che i ragazzi sottolineano. “La gente è poco informata non sa cosa fare, non sa dove andare, non sa dove sono i punti di fuga – continua Giovanni – ieri siamo riusciti a sapere soltanto la magnitudo della scossa, la profondità e nient’altro. Nessuno è venuto ad informarci in strada, anche sui social poche sono state le informazioni. È così che si crea il panico tra la gente”.

In tanti hanno trovato riparo a bordo di auto posteggiate lontane dagli edifici, oppure nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile – che ha messo a disposizione in via preventiva 400 brandine per le aree di accoglienza che saranno installate a Pozzuoli, a Bacoli e nella Nona e Decima Municipalità di Napoli – nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini. Poco sonno comunque per tutti: c’è stato chi ha trascorso il tempo giocando a carte o chi è stato per l’intera notte con la radio accesa in attesa di avere notizie. All’alba, e a causa di un repentino abbassamento della temperatura, in tanti sfidando la paura hanno deciso di far rientro a casa. Non sono mancati momenti di tensione: c’è chi ha lamentato l’assenza di bagni chimici, arrivati a Pozzuoli stamattina.

Trasferiti i malati cronici – “Ieri ero in servizio sull’Unità operativa 118 nella zona interessata dal sisma – racconta Manuel Ruggiero, medico di emergenza 118 e presidente dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” -. Il problema principale sono i malati cronici allettati che questa notte sono stati trasferiti e portati in strutture adeguate. Una scossa del genere non si era mai verificata, questa mattina tornando in moto verso casa ho visto tante persone piangere fuori casa perché non hanno dato l’agibilità alle case. Credo che serva anche l’assistenza psicologica ai bambini, alcuni hanno preso il terremoto come un ‘giocò altri no e hanno paura che si possa verificare di nuovo. Vanno aiutati”.

C’è chi lascia Pozzuoli: “Andremo via di qui”Margherita a Pozzuoli ci vive da 47 anni. Ma ora, per la prima volta, vuole andarsene. La notte scorsa lei, il marito, la bimba di sei anni e i suoceri di 90 e 84 anni, esasperati dalla paura, si sono messi in auto e sono andati addirittura a Formia. “Io non ho mai visto niente del genere – dice Margherita in lacrime – la terra non smetteva di tremare. E come se qualcosa da sotto la facesse scoppiare. Eravamo tutti qui sul lungomare, cittadini esasperati, ragazzi arrabbiati che hanno anche buttato a terra delle transenne. Nessuno che ci diceva nulla e così abbiamo deciso di scappare in auto“. E così, km dopo km, sono arrivati a Formia.

“Gli alberghi erano tutti chiusi – racconta il marito Luigi – qualcuno, per una notte, ci ha chiesto 200 euro. E così abbiamo deciso di dormire in un’area di servizio. Oggi siamo tornati, solo per prendere alcune cose a casa ma lì non ci vogliamo restare”. “Noi conosciamo bene il fenomeno del bradisismo ma la scorsa notte non è stato questo, è stato un vero e proprio terremoto e noi non ce la facciamo più, non si può vivere così, non si può vivere sempre avendo paura di morire”, dice Luigi. Poi, sul lungomare di Pozzuoli, inizia a camminare e mostra una strada: “La vede questa strada? E’ un cantiere ma in realtà dovrebbe essere una via di fuga: come possiamo ancora vivere qui?”.

Scuole chiuse in due municipi – Oggi i ragazzi resteranno a casa. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha disposto la chiusura degli istituti scolastici nella Municipalità IX e X, che comprendono i quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura. Scuole chiuse anche a Qualiano e a Calvizzano. Al Comune di Napoli è stato insediato il Coc di Protezione Civile. Ma “domani (mercoledì, ndr) le scuole riaprono”, ha detto il primo cittadino. Che ha spiegato: “Non sono stati evidenziati danni alle strutture scolastiche, sono state fatte ispezioni alle strutture sportive compreso lo stadio Maradona, alla Mostra d’Oltremare, e non è stato segnalato alcun effetto significativo da parte di queste scosse”.

Bonelli: “Il governo ha azzerato il fondo per le ristrutturazioni antisismiche” – Intanto Alternativa Verdi Sinistra prova ad accendere un faro sulle mancanze della politica. “Il governo Meloni spieghi perché ha praticamente azzerato il fondo per le ristrutturazioni antisismiche, mentre ha trovato 14 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto di Messina. La norma Giorgetti nel DL superbonus assegna solo 400 milioni di euro alla prevenzione sismica per le aree colpite da terremoti”, attacca Angelo Bonelli.

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