“Il Real Madrid è e sarà il mio ultimo club. Oggi sono felice e orgoglioso di aver trovato nella mia testa e nel mio cuore il momento giusto per questa decisione”. Suo nonno lo aveva convinto a rinnovare per un’altra stagione, almeno fino al 2024. Promessa mantenuta: a distanza di un anno, ora è davvero finita. Toni Kroos annuncia l’addio al Real Madrid e al calcio. “Non sono di certo uno di quelli che gioca fino a 38 anni” aveva detto nel 2020. E in effetti, è stato coerente: dopo aver dato e vinto tutto, per Kroos è arrivato il momento dei saluti. Una carriera da fenomeno conclusa da leggenda: da Monaco a Madrid (passando per Leverkusen), senza alcun rimpianto. Esteta di un calcio che, forse, non esiste davvero più. Molto più che un regista, icona di una generazione tedesca vincente.

Un decennio in maglia blancos
“17 luglio 2014, giorno della mia presentazione al Real Madrid: il giorno che mi ha cambiato la vita, in tutti i sensi”. Un decennio per continuare a scrivere la storia. Toni Kroos vince tutto, in Spagna e in Europa: 34 i trofei tra club e Nazionale. “In allenamento l’ho visto perdere palla forse una volta” aveva svelato Zinedine Zidane quando allenava i Blancos. Difficile non credergli: chi ha visto almeno una volta nella vita giocare Kroos sa che è la verità. Leader (e protagonista) silenzioso di un club che ha dominato (e lo sta facendo tutt’ora) l’ultimo decennio calcistico. Con Modric e Casemiro ha formato il perfetto tridente di centrocampo: eleganza, precisione e forza motrice. Perfezionista del gioco ma amante della semplicità: il segreto sta proprio in questo; niente eccessi in campo, come nella vita. Un carattere freddo ma non distaccato, calmo e pragmatico – lui che è cresciuto a Greifswald, nell’ex Germania dell’Est -, classico per un calciatore tedesco. Jupp Heynckes – ai tempi del Bayern Monaco – gli cambiò la carriera affidandogli una nuova posizione, Carlo Ancelotti l’ha trasformato in vincente.

“Se Toni decide che la squadra deve rallentare, la squadra rallenta. Se decide di accelerare, la squadra accelera”. Questa volta, Toni ha deciso di rallentare la sua carriera da calciatore. Per sempre. Lascia il campo per dedicarsi alla famiglia, forse il motivo per cui ha continuato fino ad oggi. E il merito è anche della promessa fatta al nonno.

Un cerchio che si chiude
Ancora un ultimo ballo, sulle note inconfondibili della finale di Champions League. Con la speranza di concludere nel migliore dei modi: “Da questo momento in poi, nella mia mente c’è solo un pensiero principale e niente mi toglierà da questo: andiamo per la 15!!! Hala Madrid y nada màs”. Poi, Euro2024 con la Germania. E a luglio calerà il sipario. “La mia ambizione è sempre stata finire la carriera al top del livello“. Toni Kroos può dire di avercela fatta. Una scelta razionale, come lo è sempre stato in campo.

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