Il Consiglio di Agcom ha archiviato l’esposto di Michele Santoro nei confronti di Bruno Vespa e della trasmissione ‘Cinque minuti’, riconducibile alla testata giornalistica del Tg1. La decisione è stata presa a maggioranza. La decisione del Consiglio Agcom è stata presa con il voto contrario dei commissari Antonello Giacomelli ed Elisa Giomi. Dopo il reclamo sull’ipotesi di confronto tra Giorgia Meloni e Elly Schlein, Michele Santoro aveva nuovamente scritto nei giorni scorsi ad Agcom chiedendo di avviare un’istruttoria per valutare la condotta di Bruno Vespa e del direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, in merito all’attacco subito durante la trasmissione ‘Cinque Minuti’, riconducibile alla testata.
Nella puntata del programma, Vespa, replicando dopo lo stop al faccia a faccia televisivo tra Elly Schlein e Giorgia Meloni, aveva rievocato i casi di Marco Travaglio, ospite da Daniele Luttazzi, e di Michele Santoro che, secondo il giornalista, aveva dedicato quattro puntate de Il Raggio Verde ad attacchi diretti contro Silvio Berlusconi in occasione delle elezioni politiche del 2001, quando a Porta a Porta – aveva ricordato ancora il conduttore – fu negato per la par condicio di mandare in onda prime serate con ospiti Berlusconi e Francesco Rutelli, allora candidati a Palazzo Chigi. “Questo è il pluralismo a cui dobbiamo fare riferimento?”, si era chiesto Vespa.
In risposta Santoro, oggi candidato alle Europee con la lista Pace, Terra, Dignità, aveva fatto scrivere ai suoi legali: “L’attacco nei confronti di Santoro è da considerarsi fine a se stesso e ha l’aggravante di essere stato mosso nei confronti di un candidato alle Europee in modo da insinuare la tesi che Santoro, la cui persona è da considerarsi inscindibile dall’attuale status di candidato, si sia comportato scorrettamente e abbia violato a sua volta la par condicio, penalizzando la sua immagine di soggetto politico”.
“Ho espresso il mio profondo dissenso per una decisione che considero incoerente, irragionevole e pericolosa per il precedente che rappresenta” ha commentato Antonello Giacomelli, Commissario Agcom, al termine del Consiglio dell’Autorità. “A mio giudizio non c’è alcun dubbio che Vespa abbia violato la norma che prevede l’obbligo di imparzialità verso tutti i candidati, facendo oltretutto uso discutibile di uno spazio di servizio pubblico per una polemica personale contro colleghi, altre trasmissioni del servizio pubblico, candidati ed in definitiva, pur senza mai nominarla, contro la stessa Agcom. – ha proseguito il Commissario Agcom – Voglio esprimere quindi il mio rammarico non solo verso Michele Santoro, che non ha ricevuto la tutela a cui aveva diritto in quanto candidato, ma anche nei confronti di due professionisti Rai (Marco Damilano ed Elisa Anzaldo, ndr) che, come Agcom, in questa stessa consiliatura, avevamo richiamato per motivi analoghi e che peraltro, al contrario di Vespa, si erano adoperati per recuperare”. “Evidentemente per Vespa sono prevalse altre considerazioni – ha concluso Giacomelli – Ne prendo atto con dispiacere ma rimango della mia opinione: le regole si possono cambiare, ma finché ci sono devono valere per tutti nello stesso modo”.