Altro giro, altra corsa. Salgono ancora le retribuzioni dei top manager americani. Nel 2023 la metà dei dirigenti delle aziende quotate sull’indice di Wall Street S&P500 ha portato a casa poco meno di 16 milioni di dollari (circa un milione in più del 2022 e livello più alto di sempre), in molti oltre 50 milioni, stando a quanto calcola il quotidiano Wall Street Journal. Ad alzare gli stipendi sono le componenti legate all’andamento delle azioni, positivo per gran parte delle società incluse nel monitoraggio. Nel corso del 2023, nel suo insieme, l’S&P500 è salito del 25%. La maggior parte dei manager ha beneficiato di incrementi delle “buste paga” di quasi il 10%, ben al di sopra del tasso di inflazione (3,4%) e al di sopra dell’aumento medio dei salari (7%).
L’amministratore delegato più pagato di tutti è stato Hock Tan di Broadcom che si è intascato 162 milioni di dollari, oltre il doppio dell’anno prima. Nell’ultimo anno il valore del titolo della società è raddoppiato. Segue Nikesh Arora della Palo Alto Networks, che ha incassato 151 milioni di dollari. Al terzo posto Stephan Schwarzman della società di investimenti immobiliari Blackstone, con stipendio di 120 milioni. Tra i primi dieci ci sono poi Cristpher Winfrey di Charter Communications (89 milioni), con uno stipendio quasi sestuplicato in un anno, Will Lansing del gruppo di analisi dei dati Fair Isaac (66 milioni).
A seguire Tim Cook di Apple (63 milioni), Hamid Moghdam di Prologis (51 milioni), Theodore Sarandos di Netflix (50 milioni), David Zaslav della Warner Bros (49 milioni) e Glenn Fogel di Booking Holdings (46 milioni). Jamie Dimon di Jp Morgan è 20esimo con 35 milioni. Nonostante gli scandali che stanno investendo Boeing, l’a.d. David Calhoun ha avuto un “aumento” del 45% a 33 milioni. Nessuna donna compare tra i primi 25 classificati. La prima è Julie Sweet di Accenture, 27esima con 31 milioni. Mary Barra di General Motors è 41esima (28 milioni)
Interessante notare come le retribuzioni degli amministratori delegati varino poco tra le società con le migliori performance di borsa e quelle con le peggiori. Per i primi la retribuzione mediana è di 15,7 milioni, per i secondi di 14,6 milioni. Nel 2023 la società cresciuta di più sul listino è stata il produttore di schede grafiche Nvidia (+ 215%). Il suo amministrator delegato Jensen Huang ha ricevuto circa 36 milioni. A Mark Zuckerberg (che oltre che azionista è guida operativa del gruppo Meta) sono andati 25 milioni; le azioni della società sono salite del 194%. Badrinarayanan Kothandaraman di Enphase Energy ha guadagnato quasi 20 milioni nonostante un calo del 50% dei titoli del gruppo.
Il numero uno di Pfizer Albert Burla un po’ più di 22 milioni nonostante le azioni della compagnia farmaceutica siano scese del 41%, spinte all ribasso dall’assottigliarsi dei ricavi garantiti dal vaccino contro il Covid. Se nel giro di una decina di anni (in alcuni casi anche meno) questi fortunati manager dovessero accumulare una fortuna di oltre un miliardo di dollari, possono comunque dormire sonni tranquilli. Ieri la segretaria al Tesoro (il nostro ministro dell’Economia) americana Janet Yellen si è detta contraria all’introduzione di una tassa sulle grandi ricchezze.