Giustizia & Impunità

Gianfranco Miccichè è indagato anche per le elezioni regionali del settembre 2022

Gianfranco Miccichè è indagato per le elezioni regionali del 2022 e non sarebbe l’unico politico sotto inchiesta. La procura di Palermo, guidata da Maurizio De Lucia, chiese al giudice per le indagini preliminare l’autorizzazione per intercettare lui ma anche altri. Da quelle per l’ex console di Silvio Berlusconi in Sicilia, è poi scattata la misura del divieto di dimora a Cefalù per avere utilizzato l’auto blu per faccende personali e non per motivi istituzionali.

Solo un episodio riguardava l’indagine sulla droga che aveva coinvolto lo chef di Villa Zito, Mario Di Ferro. Dei 33 episodi contestati all’ex presidente dell’Ars, quasi tutti scaturiscono dall’indagine sulle scorse Regionali. Indagini che dunque potrebbero avere ulteriori esiti nei prossimi mesi e che hanno visto gli inquirenti concentrarsi su quelle elezioni. A scriverlo è il gip Rosario Di Gioia nell’ordinanza in cui ha disposto il divieto di dimora per Miccichè. Un’indagine che riguarda “delitti contro la pubblica amministrazione ascrivibili ad esponenti politici regionali, da cui emergevano una serie di indizi”, scrive Di Gioia. Un’indagine che non riguarda, quindi, solo Miccichè ma che potrebbe avere altri esponenti politici tra gli indagati.

Riguardo l’ex presidente, Di Gioia, invece, scrive nella misura che sussistono “una serie di indizi in ordine a condotte astrattamente riconducibili all’ipotesi di reato di cui all’articolo 319 quater commesse da Micciché nella qualità di presidente dell’Assemblea regionale in un arco di tempo prossimo al settembre 2022”. Per questo motivo la Procura ha chiesto a febbraio del 2023 l’autorizzazione ad intercettare “anche” il forzista, oggi deputato regionale iscritto al gruppo misto.

L’ipotesi di reato è dunque l’articolo 319, ovvero l’induzione indebita a dare o promettere utilità. Ancora solo un’ipotesi di reato che potrebbe riguardare anche altri esponenti politici coinvolti nelle elezioni del 2022, ovvero quelle che si risolsero con la vittoria di Renato Schifani come presidente della Regione. Poco prima delle elezioni, Miccichè, come riportato nel provvedimento, aveva presieduto un consiglio di presidenza nel quale si votò per concedere l’auto blu anche agli ex presidenti dell’Ars, quale Miccichè stava per diventare, essendo il suo incarico in scadenza. E con decreto presidenziale il 28 settembre firmò la ratifica che gli permetteva l’utilizzo dell’auto blu che fino a quel momento non era previsto. In Sicilia si votò assieme alle politiche, cioè il 25 settembre. Ma l’utilizzo improprio dell’auto blu potrebbe essere solo il primo capitolo di quella che si annuncia come un’indagine ben più ampia.

*Articolo aggiornato da redazione web alle ore 17 del 22 maggio 2024

NOTA DELL’AUTRICE
Per un errore materiale, in una prima stesura dell’articolo è stato riportato nel testo il nome di Natale Giunta, noto e apprezzato chef che risulta totalmente estraneo all’inchiesta. All’interessato e ai lettori porgo le mie scuse.