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La “lezione” di Bersani a Bocchino. L’ex ministro spiega il rapporto tra spesa sanitaria e Pil con la metafora delle scarpe: “Basta balle”. Su La7

Scontro vivace a Dimartedì (La7) tra Pier Luigi Bersani e Italo Bocchino sull’operato del governo Meloni. Il primo motivo di discussione riguarda la figura della presidente del Consiglio, sulla quale il direttore editoriale del Secolo d’Italia sentenzia: “Giorgia Meloni ha un’idea di potere perfettamente aderente all’art.1 della nostra Costituzione: la sovranità appartiene al popolo. Giorgia Meloni ha un’idea di potere che non è il potere dei partiti, ma quella del popolo che si sceglie un leader per farsi governare”.
Poi naturalmente magnifica l’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia: “Da quando la Meloni è al governo, il Pil è aumentato e l’occupazione è al massimo storico“.

L’ex segretario del Pd replica: “Bocchino, intanto l’art.1 dice una cosa. Io spero che lei l’abbia letto tutto”.
“Lo so a memoria”, ribatte l’ex parlamentare del Pdl.
“Ah, benissimo – continua Bersani – L’art.1 dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“.
“Le elezioni”, ripete più volte Bocchino.

“No, no, la presente Costituzione – sottolinea Bersani – dice per esempio all’art.3 che c’è uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge“.
“Ci mancherebbe”, commenta l’ex finiano.
“Ah, sì? – replica Bersani – Cominciamo dal fisco. C’è anche l’art.32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute. Sta venendo giù“.

L’ex ministro menziona poi l’art. 36 (“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa“) e ricorda a Bocchino l’ultimo rapporto Istat: “Quando voi andate a raccontare dell’aumento dell’occupazione, aggiungete per favore che questa è trainata da bassi salari, da precarietà, da scarsa produttività, che è una linea da paese in via di sviluppo. A noi i salari calano del 4,5%, mentre negli altri paesi europei sono aumentati dal 3 al 5%

Bocchino ribatte che sulla sanità nel governo Meloni “i numeri parlano” e aggiunge: “Quando tu eri al governo, in 8 anni avete dato 8 miliardi in più al Fondo Sanitario, la Meloni nel primo triennio ha destinato 9 miliardi in più al Fondo Sanitario, quindi stiamo parlando di più del doppio di quello che avete fatto voi. La verità è che avete lasciato un paese allo sfascio”.

Bersani sorride e, utilizzando una delle sue celebri metafore, spiega a Bocchino come funziona la spesa sanitaria, che va sempre rapportata a quanto cresce il paese: “Guarda che non si calcola così la spesa sanitaria in nessun posto al mondo. Se a un bambino di 10 anni dai una scarpa del 22 e poi quando compie 30 anni gliene dai una del 24 dicendogli che gli hai dato due numeri in più, lui deve tagliarsi un piede“.
E conclude: “La spesa sanitaria si calcola sempre rispetto al Pil. E mai, mai è andata al livello a cui la state portando voi, cioè al 6% del Pil, quattro punti sotto la Germania e la Francia. Ma che cosa mi vieni a raccontare? Bocchino, io lo so che non è facile e possiamo discuterne, ma se partiamo raccontandoci delle balle, non andiamo da nessuna parte”.