In aprile, nel mercato auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK), sono state immatricolate 1.080.913 autovetture, in crescita del 12% rispetto allo stesso mese del 2023. Sicché, il consuntivo del primo quadrimestre dell’anno fa registrare un tasso di crescita del 6,5% rispetto ai primi quattro mesi del 2023 (ma risulta in calo del 18,5% rispetto al livello ante-crisi gennaio-aprile 2019), toccando 4.476.369 immatricolazioni.

Secondo il Centro Studi Promotor, “non è ancora superata la crisi del mercato iniziata con la pandemia e proseguita con la carenza di componenti per la produzione di autovetture, con il ritorno dell’inflazione e con gli effetti non previsti e non voluti, ma verificatisi, della transizione energetica, che ha determinato una carenza di offerta sul mercato, in particolare delle vetture più accessibili alla massa dei potenziali acquirenti italiani, aprendo di fatto la strada alla penetrazione dei prodotti cinesi, come cronache recenti hanno confermato”.

Tra le alimentazioni, la parte del leone la fanno le auto ibride non ricaricabili, in crescita del 33%. Bene anche le ibride plug-in (+3,7%), le vetture a benzina (+7,3%) e le motorizzazioni alimentate da combustibili gassosi, che crescono del 22,7%. Stabili le diesel. Tornano a crescere le elettriche dopo due mesi critici: in aprile, le vetture a batteria crescono del 14,8%. Tuttavia, le auto elettriche continuano a soffrire: considerando la loro quota di mercato in Europa Occidentale nell’ultimo periodo, si scende dal 21,7% dell’agosto 2023 al 13,4% dell’aprile scorso, con una situazione particolarmente difficile in Italia dove la quota della auto elettriche, che aveva toccato il 5,1% in agosto 2023, è scesa ad appena il 2,4% nell’aprile scorso.

“Le ragioni della frenata del mercato dell’auto elettrica – spiega Centro Studi Promotor – vanno ricercate nelle vicende degli incentivi e nel fatto che, in particolare in alcuni mercati, come quello del Regno Unito, la domanda di auto elettriche pure viene soprattutto dalle flotte, mentre latitano le richieste dei privati che sono fortemente ostacolate, non solo dai prezzi, ma anche dalle crescenti perplessità sulla flessibilità di impiego delle auto elettriche. E la conseguenza è che, nella stragrande maggioranza dei casi, le auto elettriche acquistate dai privati sono destinate ad aggiungersi ad auto già possedute”.

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