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Piemonte, all’evento di FdI con Delmastro c’è il calendario di Mussolini: la foto sui social. Pd: “Offensivo e grave”. Avs: “Ancora nostalgici”

Un “aperitivo tricolore” in un locale in cui c’è un calendario con la faccia di Benito Mussolini. Fa discutere la foto di un incontro elettorale di Fratelli d’Italia a Roasio, piccolo comune in provincia di Vercelli, organizzato da Elena Chiorino, assessora al Lavoro del Piemonte e candidata del partito di Giorgia Meloni alle regionali dell’8 e 9 giugno prossimi. All’aperitivo hanno preso parte anche altri importanti esponenti di FdI, tra cui Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia originario del territorio, e il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti. L’assessora Chiorino ha pubblicato su Instagram un immagine dell’evento in cui si notava in bella vista, appeso a una parete, il calendario con il volto del Duce: il post è stato rimosso, ma nel frattempo il caso era già scoppiato.

L’attacco più duro arriva dalla piemontese Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente del Pd: “Elena Chiorino ha organizzato un “aperitivo tricolore” (e già sul nome ci sarebbero tante cose da dire) con il sottosegretario Delmastro, i consiglieri uscenti e i candidati del suo partito. Nessuno di loro ha ritenuto però strano, offensivo e grave che ci fosse, in bella vista, un calendario raffigurante Benito Mussolini sul muro del locale”, scrive sui social. “Non solo non se ne vergognano ma addirittura pubblicano la foto sui social, come se niente fosse. Veniteci ancora a raccontare la storiella che non esiste nessun allarme democratico. Stanno sdoganando linguaggi e simboli, ora addirittura le foto del Duce”, conclude la dem.

L’Alleanza Verdi e Sinistra incalza con un altro piemontese, il deputato Marco Grimaldi: “Purtroppo abbiamo a che fare con esponenti di Fratelli d’Italia con i cimeli del regime attaccati alle pareti e con un membro del governo addirittura presente, come è avvenuto nei giorni scorsi nella sede FdI di Vercelli. Ancora nostalgici. Ma nostalgici di che cosa? Di una delle peggiori pagine della storia del nostro Paese”, scrive.