“Non possono essere attributi intenti censori al vertice aziendale”. La presidente della Rai, Marinella Soldi, in audizione in Commissione di Vigilanza, si esprime così sulla vicenda della mancata partecipazione di Antonio Scurati a Chesarà…, il programma condotto da Serena Bortone su Rai3, per recitare il suo monologo in occasione del 25 aprile. “Non posso rivelare lo scritto dell’audit”, chiarisce Soldi, che pur negando una censura sottolinea però come riguardo alla tempistica ci sono state “azioni anomale, comportamenti che non erano usuali e che sono avvenuti da un certo momento in poi”. “La policy è stata violata, c’è stato un danno alla Rai“, aggiunge la presidente Rai, per “come è stata gestita da un punto di vista sostanziale e di comunicazione di questa vicenda”.
La polemica in Commissione di Vigilanza si scatena però sull’intervento del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che mostra la scaletta del programma ‘Chesarà…’ con la presenza di Antonio Scurati a titolo gratuito. “Ringrazio la presidente per aver detto con chiarezza che non ci sono stati intenti censori”, sottolinea Gasparri. “Ciò è dimostrato da quanto avvenuto”, prosegue, rendendo noto il contenuto della scaletta “mandata ai vertici degli Approfondimenti” e ricordando che successivamente è stato inviato anche il comunicato stampa con la presenza di Scurati. Dall’opposizione però si sollevano proteste contro Gasparri e la richiesta di rivelare “per trasparenza” come avesse ricevuto la scaletta del programma.
Le parole di Soldi sul caso Scurati – “La ricostruzione dei fatti da parte dell’amministratore delegato in Commissione di Vigilanza – sottolinea Soldi – è nella sostanza corretta, ma l’audit restituisce un’immagine della vicenda più complessa di come è stata raccontata, con disallineamenti operativi e di comunicazione all’interno della direzione editoriale competente legati a una timeline degli eventi molto precisa ed è questo che mi ha indotto a una presa di posizione pubblica“. “Naturalmente l’audit non può interpretare le intenzioni sottostanti al comportamento, ritengo tuttavia che l’importanza della tempistica andasse evidenziata. In ogni caso tengo a precisare che non possono essere attributi intenti censori al vertice aziendale”.
Soldi quindi mette in evidenza “un’asimmetria nella contestazione mossa a Serena Bortone e la valutazione delle altre iniziative aziendali per le incongruenze operative e relazionali individuate proprio dall’audit. La violazione della policy aziendale da parte della conduttrice era nota da subito e avrebbe potuto essere contestata nell’immediatezza, ma una volta che era già disponibile un report di audit in bozza che evidenziava incongruenze sarebbe stato preferibile adottare un approccio unitario e affrontare in un unico contesto tutte le criticità emerse dal rapporto di audit. E’ un tema di opportunità. Non voglio entrare in questioni gestionali che competono all’amministratore delegato, ma resta il fatto che l’impatto mediatico di queste scelte ha provocato un’ulteriore strumentalizzazione in una vicenda così sensibile e delicata”.
Il Pd: “Chi fa pressioni su Soldi?” – L’intervento della presidente ha provocato la reazione dei parlamentari dem: “Ha perso un’occasione per dimostrare alla commissione di vigilanza Rai di aver svolto il proprio incarico con equilibrio e garanzia; adesso non si stupisca se in tanti si stanno domandando quali pressioni ha ricevuto in queste settimane, da chi e per quali ragioni?”, scrivono deputati e senatori del Pd che fanno parte della commissione. “Dopo aver accusato pubblicamente Rossi e Sergio per la gestione del caso Scurati – spiegano i democratici – la presidente ha oggi ritrattato completamente la sua versione”. Soldi infatti aveva preso le distanze – fino quasi a smentirla – dalla versione dei fatti fornita l’8 maggio dall’ad Sergio.
Gli attacchi di Boschi e Gasparri – Nel corso dell’audizione in Commissione di Vigilanza, la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi e il senatore Gasparri tornano anche ad attaccare la Rai per il contratto con LOFT – casa di produzione di proprietà della stessa società del Fatto Quotidiano – relativo al programma La Confessione. Dopo le critiche mosse in varie interviste a Repubblica e a Il Foglio, i due senatori chiedono un commento da parte della presidente Rai Soldi, che semplicemente replica: “Gli appalti esterni sono un tema gestionale, ne parlerà l’amministratore delegato”. Mentre interviene il capogruppo M5S in Vigilanza, Dario Carotenuto: “In questi giorni diverse forze politiche stanno chiedendo chiarezza sugli appalti esterni in Rai. È sacrosanto. Certo è particolare l’interesse di Boschi, Gasparri ed altri sul contratto tra Rai e LOFT. Se bisogna fare chiarezza, come è giusto, va fatta su tutti gli appalti esterni, soprattutto tenendo conto delle proporzioni visto che ci sono società esterne legate ad ex dirigenti che fanno affari multimilionari con la Rai infinitamente maggiori di quelli attribuiti a LOFT”. “Così come se si chiede chiarezza la si deve deve pretendere anche rispetto al contratto tra Rai e Atlantica Digital – prosegue Carotenuto – una delle società nella rete della società di cui è stato presidente Maurizio Gasparri, che siede in Vigilanza da molti anni. Insomma non si può chiedere chiarezza a fasi alterne e solo secondo il proprio interesse”.
Non soddisfatta dalla risposta di Soldi, la deputata Boschi replica: “È incredibile che tra tanti professionisti interni la Rai continui a rivolgersi a qualcuno esterno per acquistare format, su questo ho chiesto più volte chiarimenti in Vigilanza. In particolare, su quanto accaduto con la trasmissione di Gomez, acquistata da una società esterna. Purtroppo dopo le mancate risposte dell’Ad e del direttore generale della Rai, anche la Presidente Soldi sceglie di non rispondere, relegando la questione a tema gestionale”.