Scuola

Voto per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: mistero sui dati elettorali

Parliamo delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che interessano un milione e duecentomila fra docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari. Davvero più unica che rara la dinamica della trasmissione dei dati elettorali ai rappresentanti di lista adottata dalla Commissione Elettorale Centrale e dai Nuclei territoriali (nominati dal ministro Valditara). Sollecitati dall’Unicobas, i responsabili del Nucleo per la provincia di Roma hanno negato di verbalizzare le operazioni, nonché di comunicare il numero degli aventi diritto al voto, nonché delle schede nulle e bianche, dati contenuti nei verbali trasmessi dalle singole scuole. Gli stessi hanno negato anche l’obbligo di rimandare i verbali inaccettabili alle scuole-seggio per chiarimenti e revisione.

Nei primi due giorni di lavoro, il Nucleo territoriale s’è rifiutato quindi di rinviare alle scuole i verbali segnatamente incongrui, dove il numero dei voti espressi non combacia con quelli assegnati o dove le preferenze sono state impropriamente aggiunte ai voti di lista, gonfiando il dato elettorale o, viceversa, non sono state attribuite come voto di lista.

Con nota via Pec è stata allora investita del problema la Commissione Elettorale Centrale, la quale ha dovuto segnalare l’obbligo di rinviare indietro i verbali, astenendosi però da qualsiasi indicazione sulla segnalazione degli aventi diritto, delle nulle e delle bianche, e sulla verbalizzazione delle operazioni. Questi dati sono quindi rimasti un mistero su tutto il territorio italiano (analoga prassi è stata seguita in tutte le province). Nulla a che vedere con la trasparenza e la democrazia (e con qualsiasi possibilità di controllo). In questo modo, tanto per cominciare, non è possibile neanche rilevare la consistenza del voto sul piano locale e nazionale. Saranno quindi le uniche elezioni nel pianeta a non considerare la percentuale di affluenza al voto.

Ovviamente non si ha contezza di quante siano le schede annullate, né di sapere perché siano state annullate (cosa che sarebbe obbligatorio segnalare nei verbali di seggio), perché il dato, ricavabile dai verbali in possesso del Nucleo elettorale di Roma, non è stato rilevato, né trasmesso ai rappresentanti di lista. Di contro, nei verbali che l’Unicobas ha ottenuto motu proprio dagli istituti, le commissioni elettorali dei seggi hanno omesso di dichiarare la motivazione delle schede nulle, anche quando si tratta di 15 nulle su 50 presenti al voto. Stando ad una rilevazione statistica, solo a Roma le nulle saranno almeno mille (un sindacato!).