Gli Stati Uniti tornano a fare pressione sull’Europa perché vengano sequestrati gli asset russi depositati presso la belga Euroclear. Si tratta di poco meno di 200 miliardi di euro che Mosca ha scelto di tenere in asset europei, sentendosi più tutelata di fronte alla possibilità di espropri e sequestri. Proprio questo è il punto. Requisirli creerebbe un precedente pericoloso, come hanno avvisato anche Bce, banche europee e la stessa Euroclear.
Qualunque altro paese al mondo saprebbe che i suoi denari investiti in Europa sarebbero a rischio in caso di condotte sgradite a Washington. Si pensi alla Cina e alle sue mire su Taiwan. Per questa ragioni i governi europei sono molto più restii a compiere questo passo, la cui legittimità da un punto di vista del diritto internazionale è peraltro molto controversa. Sinora è passata una linea molto più morbida, il sequestro dei soli interessi che maturano su questi asset. Circa 3 miliardi di euro l’anno che vengono destinati all’Ucraina ma che non sono certo in grado di cambiare le sorti del conflitto.
Il tema è destinato ad essere al centro degli incontri del G7 che si svolgono da domani a Stresa. E di questo hanno parlato oggi la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen e il collega italiano Giancarlo Giorgetti, in preparazione del vertice. Il Canada ha fatto sapere di essere d’accordo con la linea dura statunitense. Anche il paese del Nord America ha però ben poco da perdere da questa soluzione che non sembra peraltro un gran viatico in vista di ipotetiche trattative di pace. Al termine del colloquio con Yellen, Giorgetti ha affermato che “Io devo essere ottimista”, ma quella degli asset russi “è una questione complicata, dobbiamo trovare una solida base legale. Sono sicuro che saremo in grado di fare dei progressi”, in vista del vertice politico di metà giugno. “Molto faticosamente si è trovato un compromesso sui profitti di oggi, il problema è come trasferire la stessa base giuridica sul futuro. Non è semplice ci sono anche riserve da parte delle banche centrali”
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in cui è affermato che che aziende russe, banca centrale e persone colpite possano rivolgersi ai tribunali russi per dichiarare ingiustificato il sequestro dei loro beni negli Usa. Se il tribunale è d’accordo, una commissione governativa offrirà asset in compensazione che potrebbero includere proprietà di cittadini o società Usa in Russia, nonché titoli e azioni in società russe.