“Giovanni Goria era stato eletto giovanissimo in Parlamento, in una legislatura che si rivelò molto breve. Percepiva fortemente l’insofferenza di aree territoriali e di ceti sociali per le inefficienze e gli squilibri accumulati. Avvertiva quindi la necessità di porre fine alle distorsioni corporative che pesavano sulla nostra società. Questioni ancora oggi di grande attualità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad Asti per la cerimonia del trentesimo anniversario dalla morte di Giovanni Goria. “Goria scriveva che il compito della democrazia è stabilire ‘il come andiamo’, cioè nella libertà, nel solidarismo, senza sopraffazioni. La politica, aggiungeva, non deve rinunciare alla sua funzione di guida della società, e ciò ha valore solo se risponde effettivamente alle esigenze della società, e quindi ai bisogni delle persone. Aveva un rispetto sacrale per la Costituzione, per le sue istituzioni, che si coniugava con la consapevolezza della fatica della democrazia, che non si esaurisce in un giorno, in un gesto, in un atto. Da qui il suo rispetto per i percorsi costituzionali, e di conseguenza il suo impegno per rafforzare il Parlamento”.

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