Documenti e dichiarazioni dell’agente dell’attrice assunta confermano che la voce di "Sky" appartiene a un’altra attrice, ingaggiata prima del contatto con Johansson
Una voce familiare, inquietantemente simile a quella di Scarlett Johansson nel film ‘Her’, risuona nell’ultima versione di ChatGpt, scatenando un’ondata di polemiche e accuse di plagio nei confronti di OpenAI. L’azienda, guidata da Sam Altman, respinge le accuse e chiarisce l’origine della voce incriminata, chiamata Sky, attribuendola a un’attrice assunta prima del coinvolgimento di Johansson. Questo è quanto riportato dal Washington Post, che cita documenti e dichiarazioni dell’agente dell’attrice assunta, rimasto anonimo per ragioni di sicurezza.
La questione è esplosa quando Scarlett Johansson ha espresso pubblicamente la sua indignazione per una voce utilizzata dall’ultima versione di ChatGPT, che ricordava quella usata nel film del 2013 “Her“. L’attrice ha negato di aver autorizzato l’uso della sua voce. In risposta, Altman si è scusato con Johansson, sospendendo l’uso della voce contestata, ma ha ribadito che non era basata sulla voce dell’attrice. Documenti e dichiarazioni dell’agente dell’attrice assunta confermano che la voce di “Sky” appartiene a un’altra attrice, ingaggiata prima del contatto con Johansson.
Sam Altman è diventato una figura di rilievo internazionale dopo il rilascio di ChatGPT nel 2022. OpenAI ha dovuto affrontare numerose domande sulla sicurezza e l’affidabilità dei suoi sistemi di intelligenza artificiale: recentemente, l’azienda ha sciolto il team dedicato allo studio dei rischi legati alla tecnologia, con la partenza del co-fondatore Ilya Sutskever e del co-leader del team Jan Leike.