A qualche ora dalla comunicazione ufficiale al Tg1 delle 8, il nuovo direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025, Carlo Conti, è tornato al Tg1 delle 20 per i primi commenti a caldo e annuncia una piccola novità: “Se cambierò qualcosa nel regolamento? Forse sì qualcosa sì, vedremo. Ci sto pensando e ragionando sopra. Quindi qualche novità ci sarà. Ma Sanremo resta sempre Sanremo! Ora iniziamo a metterci al lavoro con serenità e tranquillità e leggerezza. Anticiparvi qualcosa? Non lo so neanche io”.
Carlo Conti tornerà a condurre nel 2025, a dieci anni dalla prima volta, il Festival di Sanremo: “I Conti tornano. Oggi ho ricevuto più messaggi di quando è nato mio figlio, fa piacere. Se sono cambiato dalla mia prima conduzione di Sanremo? Si sono invecchiato decisamente. Al Tg delle 13.30 c’era un servizio dove hanno mostrato le immagini di allora e mia moglie mi ha detto ‘come eri giovane’. L’unica cosa che rimane è il colore della pelle, la voglia di fare musica di fare festa della musica di tenere alto grande il nome di Sanremo, come ha cercato di fare quei tre anni come nei due anni successivi come ha fatto alla grande Baglioni e alla grandissima Amadeus nei suoi cinque anni. Quindi cercare di continuare così questa grande appuntamento questa grande kermesse che è una festa della musica italiana”.
Poi ha rivelato dove ascolterà i brani che gli verranno spediti: “Una mia comfort zone dove ascoltare i brani da selezionare per la gara? Sì, è e qui dove ho aspettato questo angolino di casa mia dove è il mio mixerino e ancora i miei vecchi piatti da discoteca. Ho riservato quest’angolo dove avrò l’opportunità di sentire tutte le canzoni che arriveranno soprattutto delle nuove proposte e poi dei Big. Ma andiamo per gradi perché prima c’è adesso il regolamento e poi via via tutto il resto”.
“Dopo Amadeus, nessuna ansia. – ha rivelato in una intervista a RTL 102.5 – Sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente, né a me stesso, né al pubblico, né all’azienda. Se farò meno di Amadeus non importa, non è solo una questione di share; cercherò di fare un buon prodotto e un buon servizio alla discografia, questa è la cosa importante. Non è importante se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo. Amadeus ha fatto un grandissimo lavoro, straordinario, crescendo di anno in anno sia dal punto di vista musicale che di ascolti. Io cercherò di continuare quel lavoro”.
Su Sanremo Giovani ha aggiunto: “Molti dicono che il processo di svecchiamento di Sanremo l’ho iniziato io. Nel 2017, sul podio c’erano Ermal Meta, Gabbani e Mannoia. La discografia è cambiata molto. L’unica medaglietta che mi metto è che dai miei festival sono partiti Mahmood, Irama, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo. Era un momento di grande rinascita della musica italiana”.