A pochi giorni dalle amministrative di giugno, la Toscana si interroga sul suo territorio, minacciato dagli ampliamenti delle sterminate discariche in Valdera e dal Keu, il residuo cancerogeno dei fanghi della concia di Santa Croce sull’Arno che è stato interrato in almeno 60 siti nelle province di Pisa, Firenze e Arezzo. La Regione deve rispondere alla richiesta della società Geofor, addetta alla raccolta e riciclo rifiuti, per un riempimento volumi nel sito di Gello a Pontedera, 24 ettari aggiuntivi, pari a 2,8 milioni metri cubi di monnezza.
Il Comune è socio con Geofor nei dividendi ricavati dai proventi della discarica. Agli oppositori del progetto, il sindaco – coadiuvato dalla segreteria Pd di Pontedera – risponde che il perimetro rimarrà invariato. Ma la sostanza non cambia: sono 24 campi da calcio in più che verranno riempiti di rifiuti inquinanti per l’aria e le falde acquifere con il percolato.
Altro nodo da sciogliere è quello della discarica di Legoli, azionista di maggioranza il Comune di Peccioli attraverso la società Belvedere.
Dopo il primo no della Regione, la società ci riprova: se va in porto, saranno 4.330.000 m³ in più.
Geofor affida alla consociata Ecofor Service il compito del riciclo rifiuti da cui ricavare biogas da vendere sul mercato libero dell’energia, che da quest’anno diventa operativo, e della propaganda per procacciare clienti nel mercato toscano, partendo dalla Valdera dove l’azienda ha sede.
La fondazione Palp, attraverso i Comuni di Pontedera, Peccioli e Càscina quali megafono pubblicitario, si occupa della promozione di eventi culturali, come mostre, presentazione libri, film etc. Gli Ecodays sono invece l’espressione più raffinata del greenwashing per rafforzare la presa sul pubblico: da un lato si accolgono le famiglie ai workshop in discarica che spiegano il ciclo dei rifiuti, mentre dall’altro si invitano scrittori e giornalisti di grido a presentare i loro libri e a fare conferenze.
Sul palco del teatro Era si sono alternati mostri sacri nostrani come Roberto Saviano, Paolo Giordano, Gad Lerner, Beppe Severgnini, Marianna Aprile, mentre al Museo della Piaggio – il Tempio Sacro di Pontedera – è transitato Riccardo Iacona di Presa Diretta. Nella sua oratoria, Iacona ha citato il greenwashing come pratica diffusa; il che, in un contesto del genere, assume un tono decisamente beffardo.
Il Sistema Valdera
Area della provincia di Pisa che comprende 8 Comuni, la Valdera incide solo per il 5% nel territorio toscano, ma raccoglie oltre il 50% della monnezza regionale, più altri carichi dal Lazio, attraverso la partnership tra Ecofor e la Navarra Spa di Ceccano (FR).
Roberto Cerri, ex direttore della biblioteca comunale di Pontedera che conosce bene l’ambiente, ha pubblicato un post ricco di dettagli sullo schema di potere che assicura a un’oligarchia locale il controllo pressoché totale sulla zona, attraverso un complesso intreccio tra Pd, sindaci affiliati, partecipate addette alla raccolta e riciclo rifiuti, fondazioni culturali e sport.
Vasi comunicanti che hanno gli snodi chiave nel Comune di Pontedera e nelle partecipate, e come fiore all’occhiello l’omonima squadra di calcio di cui Ecofor è azionista di maggioranza, e l’ex sindaco Simone Millozzi presidente. Una strategia accorta – Berlusconi docet – che consente ai suoi generali di allargare i confini delle proprie conquiste, minacciati però dal Keu, che da sette anni contamina il cantiere Green Park, tra l’altro proprio a ridosso dello stadio.
Il Comune ha vinto il braccio di ferro con la proprietà al Consiglio di Stato per la rimozione, però la terra tossica è sempre lì – tranne un primo carico di campionatura – malgrado gli annunci del sindaco Matteo Franconi. Occorreranno ancora 399 camion per ultimare la bonifica, ma non è solo la rimozione che preoccupa, bensì il conferimento di 10.000 tonnellate di terra cancerogena in una discarica che possa accoglierla dopo averla resa inerte.
E proprio durante un confronto sui social locali è emerso il nocciolo della questione, oltre ai costi enormi (2 milioni): il Keu doveva inizialmente essere preso in carico dagli impianti di San Giuliano Terme, proprietà di Asso Costruzioni, la ditta che lo aveva sversato inconsapevolmente nel sottofondo del cantiere Green Park. La palla avvelenata è rimbalzata poi – secondo varie fonti – tra altre discariche a Varese, in Liguria, e poi in Puglia, ma nulla è stato ancora definito.
Il Consorzio Conciatori di Santa Croce, rinviato a giudizio, rimane il primo responsabile della contaminazione, insieme al costruttore Lerose affiliato alla ‘ndrangheta al quale affidava i fanghi da smaltire, e con essi i politici che per anni hanno accettato i loro finanziamenti.
Un proverbio antico recita: ”Chi rompe paga, e i cocci sono suoi”. Nel caso toscano invece, chi “rompe” continua a far soldi, e i cocci (tossici) li lascia volentieri agli altri.
E ora, a meno di 20 giorni dal voto – sabato 8 e domenica 9 giugno, eventuale ballottaggio il 23 – la Toscana e soprattutto la Valdera, maggiormente coinvolta (con Pontedera in testa) nella questione rifiuti – tossici e non – si ritrova confusa e disorientata nell’orientamento del voto. A Pontedera il sindaco uscente al secondo mandato Matteo Franconi sostenuto da 4 liste (Corri con, Puccinelli per Pontedera, Partito Democratico e Progetto Pontedera), il candidato del centrodestra e attuale consigliere comunale Matteo Bagnoli con 5 liste a sostegno (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Pontedera al Centro), Denise Ciampi (Pontedera a Sinistra) e Alberto Andreoli, che si presenta con la lista Presidio Civico, sono i contendenti.
La vicenda tuttora irrisolta della bonifica Keu, procrastinata per 7 anni, e l’ampliamento indiscriminato della discarica di Gello proposta da Ecofor alla Regione, sostenuto dal Comune, gettano una cattiva luce sull’attuale amministrazione comunale, che non sembra comprendere appieno la gravità di una contaminazione ambientale che minaccia la cittadinanza. E la massiccia propaganda greenwashing da parte di costoro sui conclamati vantaggi dei biogas trascura di evidenziare gli effetti collaterali che riguardano le emissioni di metano, che la captazione elimina in una percentuale inferiore al 60%, oltre a emanare zolfo e ossido d’azoto in tali quantità da produrre piogge acide.
Dal canto suo, l’opposizione non sembra offrire garanzie sufficienti per un’alternativa valida che riesca ad emancipare la popolazione dalla pesante influenza che le partecipate dei rifiuti Geofor, Ecofor e Belvedere esercitano sulle decisioni dei Comuni, che sono in società con le stesse. Con l’aggravante per la sinistra di aver voluto politicizzare la questione ambientale, invece di fare fronte comune con il resto dell’opposizione al di là delle etichette di partito, dal momento che la salute riguarda tutti gli amministrati. Indistintamente.