Praticamente un terzo delle auto che vengono prodotte nel Regno Unito arrivano da Sunderland, dove si trova lo stabilimento nel quale Nissan ha investito 6 miliardi di sterline. È un sito con una capacità superiore al mezzo milione di macchine l’anno, anche se attualmente lavora a due terzi delle sue potenzialità. La fabbrica, ordinata come ci si aspetta forse solo da un supermercato svizzero, è la testa di ponte verso il futuro sostenibile. A cominciare dall’energia: grazie al campo fotovoltaico e alle 10 turbine eoliche, nelle giornate assolate e ventose il 20% dell’elettricità è rinnovabile. A Sunderland non si butta niente: nemmeno le goccioline di colore impiegato per verniciare le auto. Quello che dei quasi 5 litri di tinta non finisce sulla carrozzeria viene recuperato e destinato a impieghi nell’edilizia. L’economia circolare è un imperativo a Sunderland, dove è appena cominciata la produzione dell’aggiornato Qashqai, già prodotto in 4 milioni di esemplari.

Da 18 anni a questa parte, dalle linee di assemblaggio esce in media un’auto ogni due minuti. Nessuna viene esclusa dai controlli di qualità: tra le 96 e le 98 ogni cento li superano senza problemi. La produzione di un crossover che ha scritto una pagina importante della storia moderna dell’auto richiede tra le 14 e le 18 ore. La vita di ogni modello comincia con un rotolo di acciaio del peso di 13 tonnellate, che viene poi tagliato in 500 pannelli e successivamente forgiato da enormi presse.

Il turn over in fabbrica è bassissimo: attorno al 2,5%. “All’inizio facciamo un po’ di fatica ad attrarre i giovani, che preferiscono altri lavori a quelli manuali – spiega uno dei manager – ma una volta che sono qui non se ne vanno”. Nella sezione che si occupa dell’assemblaggio delle batterie (in media 640 al giorno, ossia il 65% delle potenzialità) gli avvicendamenti sono ancora più limitati. Lungo le linee di assemblaggio, invece, ogni due tre ore gli operatori si scambiano le mansioni per mantenere la concentrazione. Sunderland è un gioiello produttivo che occupa circa 6.000 persone e la cui filiera vale altri 30.000 posti di lavoro nel Paese. Nissan ha calcolato in 2 miliardi di sterline il valore aggiunto annuale per il Regno Unito.

E con il nuovo Qashqai (rivisitato esteticamente, con miglioramenti in termini di tecnologie di sicurezza e con una connettività avanzata) la casa nipponica, che produce qui dal 1986, conta di continuare a mantenere quote di mercato significative anche grazie alla tecnologia e-Power, che dovrebbe sopravvivere fuori dal’Europa quando nel Vecchio Continente verrà ammessa solo la vendita di veicoli a zero emissioni. E, infatti, Sunderland si sta preparando per l’avvento dell’era elettrica con la conversione del sito nell’ambito del progetto EV36Zero con l’assemblaggio della Leaf, la prima auto a batteria per il mercato di massa, e le declinazioni a zero emissioni della stessa Qashqai e della Juke.

La prossima scadenza di Nissan è quella del 2026, anno entro il quale prevede di aver lanciato 16 nuovi modelli elettrificati (la metà dei quali a zero emissioni) e 14 con motori a combustione a livello globale. Nei piani della casa di Yokohama il Vecchio Continente svolgerà un ruolo guida nel cammino verso la decarbonizzazione con il 75% di auto elettrificate entro due anni e mezzo: completamente elettriche (43%, più del totale elettrificato stimato dal costruttore a livello planetario) e con tecnologia e-Power o plug-in (32%).

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