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La lettera di addio di Zhang all’Inter: “Non è facile salutarvi”. E poi il messaggio a Oaktree: “Vi chiedo di proteggere questa società”

“Cari interisti, gli addii non sono mai facili, soprattutto quando devi salutare qualcuno che ami“. L’ex presidente dell’Inter Steven Zhang rompe il silenzio a tre giorni di distanza dal passaggio di proprietà del club nerazzurro nelle mani del fondo californiano Oaktree. E lo fa con una lunga lettera postata sul suo profilo Instagram. “Nella vita, tutto ha un inizio e una fine. Ho sempre saputo che un giorno avrei dovuto dirvi addio – continua -. La semplice verità è che non ero pronto e probabilmente non lo sarei mai stato”.

Un’avventura, quella ad Appiano Gentile, iniziata “otto anni fa, quando da ragazzo di 24 anni sono entrato per la prima a San Siro – dice Zhang – e le emozioni provate quel giorno hanno guidato le mie decisioni in tutti questi anni”. Un mondo, quello nerazzurro che “mi ha accettato immediatamente – continua l’imprenditore cinese – riempendomi di passione, gioia e tanto amore“. Poi il raggiungimento della seconda stella che “testimonia il nostro successo”. Un traguardo conquistato “dopo importanti investimenti e ore di lavoro che hanno trasformato l’Inter in un club moderno, innovativo e vincente, al livello più alto del calcio europeo”.

Ma anche un messaggio al nuovo proprietario californiano, Oaktree. “A coloro che porteranno avanti questa Società, vi prego di amare la nostra Inter, di proteggere la sua gente e di rispettare il suo valore fondamentale”. Un impegno, continua l’ex presidente nerazzurro, “che vi ripagherà con enormi risultati, emozioni e gioia”.

Un ringraziamento poi a tutta la dirigenza del club: Antonello, Marotta, Zanetti e a tutto lo staff “che mi hanno supportato, sostenuto, protetto e che mi hanno insegnato a fare il presidente”. Non mancano pero i saluti ai giocatori, “ex e attuali, campioni a due stelle”. E, come ultimo, i tifosi: “Senza di voi l’Inter non sarebbe grande”. E poi Zhang conclude: “Forza Inter Sempre. Amala! Sempre uno di Voi, Steven”.