Sembra uno scherzo ma non lo è. E non è nemmeno uno di quei video fatti con l’intelligenza artificiale. Quello accaduto in Piemonte ha dell’incredibile. A due settimane dalle elezioni, la Lega, nelle regione piemontese, invita a non votare per il candidato presidente del centrodestra, il forzista e governatore uscente Alberto Cirio, bensì per la candidata del Movimento 5 stelle Sarah Disabato. E il tutto viene spiegato con tanto di video tutorial dove la candidata leghista Sara Zambaia spiega il voto disgiunto.

Dopo aver indicato il suo cognome e quello di un altro candidato, Stefano Allasia – presidente leghista del Consiglio regionale del Piemonte – la Zambaia aggiunge: “L’importante è mettere la X su un altro candidato presidente che non sia Alberto Cirio“. E indica, “per simpatia” la scelta di Disabato, la candidata presidente grillina. Il video farebbe parte di una chat privata che però è diventata pubblica e ora sta circolando sul web e su testate giornalistiche on line.

“È una becera strumentalizzazione politica“, spiegano Zambaia e Allasia. Mentre sul video (in cui compare solo la Zambaia) aggiungono che è stato “registrato per rispondere alle richieste di alcuni elettori del Movimento 5 stelle e della sinistra che volevano capire come poter sostenere il proprio candidato presidente”. Ma, al contempo, aggiungono, “intendeva esprimere la preferenza per i candidati della Lega riconoscendo il grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni”.

Dunque, una diffusione di un videomessaggio privato visto come “un tentativo di creare una polemica che non esiste“, aggiungono i candidati del Carroccio. “La nostra stima è nei confronti di Alberto Cirio e il nostro materiale elettorale, cartaceo e social e tutto l’operato di questa legislatura rimarcano il grande lavoro del Governatore che, giusto per ribadirlo, sa di poter contare pienamente da tanti anni sulla fedeltà e l’appoggio della Lega e dei suoi consiglieri”, concludono.

Ma la questione non è passata certamente inosservata. “Si tratterebbe, ovviamente, di un fatto politico clamoroso le cui conseguenze andrebbero ben oltre i confini del Piemonte”, scrive in una nota Osvaldo Napoli della segreteria nazionale di Azione. “Capisco che Salvini ha perso la bussola, ammesso che l’abbia mai avuta, ma una scelta simile segnerebbe l’inizio della fine del centrodestra. E dire che ogni tre per due Meloni, Tajani e Salvini ripetono agli italiani che la maggioranza è compatta e solidale. Gli manca però di specificare a che ora del giorno o della notte”, conclude Napoli.

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