“Il sangue zampillava”. Con queste parole, Jonathan Maldonato, 36 anni, descrive il momento drammatico in cui ha trovato sua moglie, l’influencer marocchina Soukraina El Basri, conosciuta come Siu, uscita ieri dal coma dopo una profonda ferita al petto. Interrogato dal pubblico ministero Paola Francesca Ranieri e dal capo della Squadra mobile della questura di Biella, Maldonato offre una versione intricata e contraddittoria dei fatti, cercando di difendersi dalle accuse di tentato omicidio.
La versione di Maldonato
Maldonato racconta che la mattina del 16 maggio sua moglie si era svegliata molto nervosa: “Per ogni minima cosa si arrabbiava con me, anche per le cose stupide. Quella mattina si era arrabbiata perché non avevo messo alle bambine i calzini dello stesso colore,” ha spiegato. “Era molto nervosa in questo periodo, a causa della morte del fratello in Marocco, delle condizioni di salute di un altro fratello e per l’attuale comportamento di un suo ex che la contattava insistentemente su Instagram”. Secondo l’uomo, Soukraina ha avuto una relazione con questo ex un anno prima che loro si mettessero insieme: “Anche in quel periodo mia moglie aveva tentato il suicidio ingerendo dei farmaci. A seguito di quel gesto venne ricoverata in psichiatria nel 2012. Noi ci siamo messi insieme nel 2013 e siamo sposati da sei anni. I suoi genitori l’avevano cacciata di casa perché non accettavano la nostra relazione”.
La mattina dell’incidente
Riguardo ai momenti cruciali della mattina del 16 maggio, Maldonato descrive un’escalation di tensione culminata in violenza. “Continuava ad alterarsi. Mi ha tirato uno schiaffo senza motivo sul collo. L’ho lasciata tranquilla e sono andato in cucina con le bambine a preparare la colazione”, ha detto. “Lei ha iniziato a lamentarsi che il nostro gatto, Gipsy, fosse sparito e io le ho detto che poteva averlo rubato qualcuno che lo ha visto sui social, perché lei pubblica tutto. Si è innervosita ancora di più”. La situazione è degenerata quando Soukraina ha preso un barattolo di olio per i capelli delle bambine e lo ha lanciato contro Maldonato. “Ho preso le bambine e siamo andati nella loro cameretta. Poi ho sentito un rumore forte provenire dalla cucina. Purtroppo è un rumore che conosco molto bene perché lei fa sempre così. Quando non regge la pressione compie atti autolesionistici”.
La scena del ferimento
Maldonato ha trovato Soukraina ferita al petto. “Quando sono arrivato in cucina, aveva una cosa in mano con il pugno chiuso. Non c’era tanta luce, non ho visto cosa avesse in mano. Sono intervenuto e lei ha alzato le mani facendo cadere qualcosa a terra,” ha detto. “Le ho chiesto: che cazzo hai fatto? E mi ha mostrato la ferita. Il sangue zampillava“. Quindi, ha descritto la concitazione della chiamata al 118: “Mi ha detto solo ‘aiutami’. Sono stato in videochiamata con i sanitari finché non è arrivata l’ambulanza. Le bambine hanno visto la mamma che usciva con i sanitari. Quando sono tornato in cucina ho visto delle forbici per terra”.
Le versioni contraddittorie
Inizialmente, Maldonato ha raccontato che Soukraina si era ferita accidentalmente, ma successivamente ha cambiato versione, affermando che lei aveva tentato il suicidio. “Ho raccontato quello che mi aveva chiesto Soukraina, ossia che fosse scivolata e non ho avvisato la sua famiglia su richiesta di Soukraina, per non far preoccupare sua madre”. Quando gli è stato chiesto perché ha mantenuto quella versione anche al pronto soccorso, ha risposto: “Non ci ho pensato. Volevo rispettare questa sua ultima volontà”.
Le accuse di maltrattamenti
Nonostante le dichiarazioni di amore e comprensione, Maldonato ha ammesso che c’erano stati numerosi litigi: “Facciamo quel litigio di 5 minuti e poi facciamo pace,” ha detto. Tuttavia, Soukraina aveva denunciato Maldonato per maltrattamenti nel maggio del 2023, denuncia poi ritirata a dicembre. Maldonato sostiene che la denuncia fosse stata forzata dai carabinieri e che lui e Soukraina si volessero bene. Nelle prossime ore si attendono ulteriori accertamenti clinici per valutare le conseguenze riportate da Soukraina, che è rimasta in arresto cardiaco per oltre mezz’ora. Gli inquirenti sperano di poter ascoltare Soukraina per chiarire definitivamente cosa sia successo nella villetta di Chiavazza a Biella, dove viveva con il marito, ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Le dichiarazioni contraddittorie di Maldonato e le testimonianze raccolte finora non hanno convinto magistrati e polizia. La ferita al torace di Soukraina non è compatibile con un oggetto indicato da Maldonato, e numerosi testimoni parlano di una relazione caratterizzata da gelosia e violenza.
Mobilitazione sociale
Intanto, per lunedì prossimo a Biella è stato convocato via social un presidio di solidarietà per Soukraina. “Ci vogliamo vive” è il titolo dell’evento. “Siamo arrabbiate e doloranti per l’ennesimo episodio di violenza che vede la nostra città salire agli onori delle cronache. Per questo abbiamo organizzato un presidio di solidarietà per Soukraina El Basri, la donna ridotta in fin di vita e ricoverata in rianimazione qualche giorno fa,” si legge nel volantino.