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Napoli, migliaia in corteo con la Cgil e contro l’Autonomia differenziata. Landini: “Bisogna unire il Paese, non dividerlo”

“L’autonomia differenziata non è quello che serve al nostro Paese, devono ritirarla Così come la democrazia va praticata, non è eleggendo il capo che si risolvono i problemi. Noi abbiamo bisogno di una democrazia partecipata in cui i cittadini possano non solo votare ma anche partecipare, controllare quello che si fa e dare il loro contributo”. A dirlo da Napoli è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in occasione della manifestazione organizzata in città. “In più – ha aggiunto – la nostra Costituzione parla di un fisco giusto, parla di un fisco progressivo, noi abbiamo bisogno che i diritti fondamentali, a partire dal diritto al lavoro che non deve essere precario, al diritto alla salute, al diritto all’istruzione debbono essere garantiti. E per questo ci vogliono investimenti, bisogna andare a prendere i soldi dove sono. Il nostro governo – conclude Landini – attualmente fa esattamente l’opposto“. A sfilare in corteo contro l’autonomia differenziata migliaia di cittadini, associazioni e forze politiche. “Se hai un salario da fame e non puoi pagare l’affitto, non sei pienamente libero – dice la segretaria del Pd Elly Schlein – mentre il governo Meloni blocca la proposta sul salario minimo su cui raccogliamo firme in tutta Italia e cancella i fondi per l’affitto da 330 milioni. Se ti ammali di tumore e non riesci a prenotare le visite successive con la sanità pubblica non sei libero o lo sei se faticosamente trovi 500 euro. Io – conclude – mi preoccupo di quelli che 500 euro non provano neanche a cercarli. Queste sono le libertà compresse dalle scelte dissennate del governo”. “Oggi siamo a Napoli a questa manifestazione organizzata dalla Cgil insieme ad Associazione La Via Maestra per difendere la Costituzione e l’unità del Paese. L’Italia – hanno detto i deputati di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni – non può subire il mercimonio tra Meloni e Salvini, con il premierato in cambio dell’autonomia differenziata che mina l’unità del paese e divide l’Italia in due”.