Moda e Stile

Simone Frulio, lo stilista di Fiorello, Amici e Mare Fuori si racconta a FqMagazine: “Per ‘Fiore’ ho creato una giacca con tutti i miei pupazzi di infanzia. Sogno di vestire Laura Pausini”

Nel 2020 Forbes l'ha inserito nella sua classifica dei 100 imprenditori italiani under 30 più influenti e ora il suo brand, Momo, è diventato oggetto di studio all’Università Bocconi

di Luca Guarneri
Simone Frulio, lo stilista di Fiorello, Amici e Mare Fuori si racconta a FqMagazine: “Per ‘Fiore’ ho creato una giacca con tutti i miei pupazzi di infanzia. Sogno di vestire Laura Pausini”

Classe 1997, Simone Frulio negli ultimi anni di strada ne ha percorsa parecchia. Dopo essersi lasciato alle spalle la parentesi musicale e l’esperienza a Io Canto nel 2010 (a soli 12 anni), la partecipazione a XFactor nel team Simona Ventura con i Freeboys e alcuni singoli pubblicati, ora si è lanciato moda. Nel 2020 infatti, quando il futuro risultava incerto a causa della pandemia, Frulio ha voluto dare una sterzata al suo domani. Dopo una laurea in Lingue, Comunicazione e Media presso l’Università Cattolica di Milano, Frulio è diventato oggi un imprenditore di successo grazie alla nascita di Momo. Il progetto, nato inizialmente come un hub dove i giovani potessero esprimere liberamente il loro talento e creatività lato moda, è diventato in poco tempo una certezza innovativa tra gli addetti ai lavori. Un vero e proprio brand di moda al passo con i tempi creato da giovani per i giovani, in particolare della GenZ. Lo stile Momo è ironico, divertente e provocatorio. Quando il cliente riceve il prodotto a casa infatti è possibile che nella confezione possa trovare cartoline con frasi del tipo: “Se la maglia ti fa cag**e, riciclala come regalo per chi ti sta sul c**o”. Di strada dal 2020 ad oggi ne è stata fatta tanta, tantissima. Nel 2022 è stato inserito tra i 100 migliori imprenditori italiani under 30 di Forbes Italia, ha collaborato con Elisa, ha vestito i ragazzi di “Amici di Maria De Filippi” ma anche gli attori di Mare Fuori durante qualche scena della quarta stagione e l’inarrestabile Fiorello a Viva Rai2 con alcuni dei suoi più inconfondibili blazer. A

Frulio, cosa si prova ad essere menzionati nella top 100 di Forbes?
È stata una notizia che mi ha scosso e ha ripagato di tutti i sacrifici messi in questo progetto. Non mi reputo mai all’altezza ma, anzi, mi sento spesso un pesce fuor d’acqua. È iniziato tutto come un gioco, oggi abbiamo grandi responsabilità. È proprio vero: nel 2022 sono diventato cultore della Materia nella cattedra di “Storia e Linguaggi della Pubblicità” all’Università Cattolica Di Milano. Non solo: quest’anno sono stato selezionato tra i 30 membri del TeamZ da Millionaire e dal 2023 (per 5 anni totali) sono membro del Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani di Confcommercio Milano-Lodi-Monza e Brianza.

I giovani della GenZ spesso vengono definiti “bamboccioni”. Lei sembra l’esatto opposto, tanto che qualche settimana fa il suo progetto Momo è stato oggetto di analisi teorica e studio all’Università Bocconi…
Sono davvero sorpreso e felice di quanto mi sta accadendo in questo periodo. Nel nostro piccolo, da sempre, abbiamo tentato di fare innovazione. E sembra proprio che ci siamo riusciti, dal momento che siamo stati oggetto di studio nella categoria Young/New Brand alla SDA Bocconi di Milano. A questo si sono aggiunte tante testimonianze di stylist con cui collaboriamo quotidianamente: da Anahi Ricca, costumista di Amici di Maria De Filipppi a Rossella Aprea per Mare Fuori 4 fino a Veronica Palucci, stylist e costumista di Fiorello a Viva Rai2.

Non solo Italia, Momo è sbarcato anche in Spagna: quali differenze trova nel modo di vestire tra i giovani italiani e spagnoli?
In Italia ho notato che vengono apprezzati più prodotti semplici e puliti, in Spagna si punta più a delle grafiche accattivanti. Insomma, si osa un po’ di più. Madrid lato moda è un po’ come la nostra Milano. Noi qui pensiamo di essere avanti su vestibilità, inclusività e apertura mentale ma devo ammettere che dopo aver iniziato le prime collaborazioni mi sono accorto che siamo indietro anni luce. In Spagna c’è una grande libertà nel vestire, una consapevolezza del proprio stile davvero marcata. Vorrei creare una collezione design in Milano e made in Madrid.

Torniamo a Milano. Nel 2021 il sindaco Beppe Sala l’ha scelta come coordinatore del network Moda e Tendenze per la città. Ci stiamo avviando verso le elezioni amministrative e europee, la moda parte proprio da questa città. Cosa va cambiato lato moda e cosa si può fare insieme? Hanno senso le “week” per come sono impostate ora?
Credo che i numeri e le presenze parlino chiaro: la design week ha superato di gran lunga la fashion week. In quest’ultima non c’è coinvolgimento, non ci sono eventi per la città. Non è un caso infatti che tanti brand di moda abbiano iniziato a creare un coinvolgimento con la Design Week. A Milano c’è sempre la difficoltà tra il dire e il fare. Quando si parla di comune e di burocrazia si creano molti limiti per i giovani. Bisogna creare un dialogo diretto con noi, perché se noi siamo la Milano del futuro dobbiamo capire adesso la Milano del presente per pensare al domani. E poi mancano spazi per aree di co-working non intese come le conosciamo oggi: serve contaminazione. Vediamo se il Sindaco alla fine del mandato porterà a termine le idee di cui abbiamo parlato. Noi da anni stiamo considerando un Museo della Moda. Se non a Milano e in Italia, dove deve stare?

Momento televisione. Parlando di GenZ non possiamo non partire da Amici di Maria De Filippi. Quando ha iniziato a vestire i ragazzi del talent?
Noi siamo arrivati proprio l’anno in cui i ragazzi hanno smesso di indossare le divise. La stylist del programma stava cercando brand giovani adatti per vestire i ragazzi nel talent. È un’emozione a cui non ti abitui, lo dico sul serio. Noi, al contrario di altri brand, creiamo capi ad hoc sui personaggi che vestiamo. Da 4 anni siamo impegnati con i ragazzi e, dopo gli apprezzamenti durante il pomeridiano, siamo stati coinvolti anche sul serale con abiti eleganti e blazer. Con tanti cantanti e ballerini le collaborazioni proseguono anche post talent. Amici è un anno scolastico in tutti i sensi, quindi lavoriamo un anno intero.

Parlando di questa edizione, che lavoro è stato fatto nel programma?
Abbiamo lavorato principalmente sulla fascia pomeridiana concentrandoci su Mida, Petit e Ayle, i tre concorrenti che hanno indossato più nostri capi. Non è scontato avere poi volti adatti per il nostro brand. Ayle ha indossato solo blazer, Petit tanti giacchetti in denim e decorazioni a mano mentre Mida è stato super stiloso.

Non possiamo non menzionare un amico di FQMagazine, Fiorello. Come nasce la collaborazione con lui? Vi ha lasciato carta bianca o ha inviato richieste?
Il tutto è iniziato con una chiamata ricevuta dalla stylist di Fiorello. Stava cercando brand freschi e giovani per vestirlo a Viva Rai2. Ci ha lasciato totalmente carta bianca, spiegandoci di conoscere ormai il personaggio di Fiorello e invitando quindi a sentirci liberi di osare. Basti pensare che ho creato una giacca a Fiorello con tutti i miei pupazzi di infanzia. L’ha indossata insieme a Francesca Michielin e ai ballerini per una gag live. Per questa giacche ho ricevuto anche tanti materiali come catene da un’azienda anni 80’ ora non più attiva. Avere Fiorello che veste Momo e vederlo alle 7 del mattino è stata pura magia.

La giacca preferita di Rosario?
Tutte le giacche con le spille!

Arriviamo a parlare di Mare Fuori 4… siete arrivati anche qui!
Ebbene sì. Tutto è iniziato in un modo inedito. Avevo il covid e la serie era presente solo su Netflix, non godeva ancora della popolarità che ha oggi. In quei giorni ho iniziato ad avvicinare sui social alcuni attori della serie, a partire da Massimiliano Caiazzo (Carmine, il protagonista ndr). È sempre stato il mio sogno creare dei capi per una serie tv. Dopo aver parlato con loro siamo stati messi in contatto con la produzione e poi con la costumista, la quale ha notato dei collegamenti con due dei personaggi della serie: Micciarella e Cardiotrap (interpretato da Domenico Cuomo, ndr). Abbiamo creato capi ad hoc perché sono personaggi dentro ad un carcere. Ecco perché c’è una dietrologia legata a colori differenti per ogni attore. Non puoi avere la stessa libertà con Fiorello. Cambia il set, registrano d’estate ed alcune scene prevedono la presenza di sangue. Non posso che essere felice quindi di esser partito come prima volta proprio con Mare Fuori!

Lato musica so che ci sono grandi news in arrivo…
A inizio giugno uscirà una collab in omaggio ai 90 anni di storia di Sugar Music. Abbiamo preso in esame 6 brani, a partire ovviamente da “Nessuno mi può giudicare”. T-shirt e gadget contaminati dal futuro di Momo e dalla storia musicale dei loro artisti. Oltre a questo continuiamo a vestire artisti per i loro tour in partenza. Da Ruggero (ex volto Disney di Violetta) a tanti artisti emergenti anche a Madrid, volti di Amici di questa edizione e i merchandising dei singoli artisti. L’ultimo artista che abbiamo seguito è stato Sangiovanni.

Quale conduttore o conduttrice vorrebbe vestire?
Non ho dubbi: Ilary Blasi. Rispecchia perfettamente lo stile di Momo. In tv ad esempio noi abbiamo vestito per parecchie puntate di Pomeriggio 5 anche Barbara D’Urso.

E cantante?
Laura Pausini

Attore?
Leo Gassmann

Spazio megafono: a chi vuole rivolgersi?
Lato professionale voglio ringraziare tutte le maestranze e realtà che hanno deciso di darci fiducia e credibilità. Non ho rimorsi o rimpianti, sono uno che non le manda a dire. Però principalmente devo ringraziare Amici, tutto è partito da lì e grazie a loro abbiamo iniziato a realizzare le giacche come le conosciamo ora.

Momo per il sociale: quanto è importante tendere la mano?
Dal più grande al più piccolo ognuno può fare qualcosa. Noi ci siamo sempre: abbiamo realizzato una capsule dedicata alla Fondazione Umberto Veronesi e con Lorenzo Traversari e i ragazzi dell’ODV Campospiero di Pistoia abbiamo iniziato un bel progetto benefico. A giugno uscirà una nuova collaborazione con l’associazione Bimbo Tu. Continuiamo a coinvolgere giovani e ad entrare nelle scuole, per stimolare i ragazzi verso il futuro. E poi c’è una notizia in anteprima che svelo con grande orgoglio: tra ottobre e novembre 2024 cominceremo dei laboratori con la Fondazione Santo Versace. Un sogno che diventa realtà.

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