“Un anno di assenza mi ha fatto percepire come morto, anche se non lo ero affatto e non lo sono, per fortuna”. L’anno a cui Marco Columbro fa riferimento è il 2001, quando fu colpito da un ictus dal quale poi guarì completamente. Tuttavia la sua carriera subì una battuta d’arresto e il conduttore, tra i simboli della tv commerciale degli anni ’80 e ’90, non è più riuscito a tornare sul piccolo schermo come un tempo. Ne parla in un’intervista concessa a Repubblica, sottolineando come i telespettatori invece non lo abbiano mai dimenticato: “Mi fermano ancora per strada, mi vogliono molto bene e pure questo me lo spiego fino a un certo punto, visto tutto il tempo che è passato. L’affetto di queste persone mi fa capire che ho fatto un buon lavoro”.
CHE COSA FA OGGI MARCO COLUMBRO – Oggi Columbro si occupa del suo albergo in Val d’Orcia, la Locanda Vesuna, e da 5 anni conduce sul digitale terrestre Leader, in onda su Business 24, programma in cui intervista imprenditori italiani. Impossibile però non tornare con la memoria agli anni d’oro del suo percorso professionale e anche di Mediaset. Grazie a un’intuizione di Silvio Berlusconi (del quale dice: “Siamo stati amici fraterni […] Nei momenti più difficili mi aiutò molto, ma non è bastato per farmi tornare in onda”) ha avuto modo di condurre Buongiorno Italia, con cui ha portato la “tv del mattino” nel Bel Paese, e con Lorella Cuccarini ha formato una delle coppie del piccolo schermo più amate di quegli anni. Ancora oggi il presentatore non esita a definirla “amica vera, una delle poche persone dello spettacolo a non essersi dimenticate di me dopo la malattia”.
LA TV DI OGGI VISTA DA COLUMBRO – Quanto allo stato di salute della tv odierna, Marco Columbro è piuttosto tranchant e ammette di guardare solo Netflix: “La televisione generalista mi annoia, è falsa, compresi i telegiornali: tutti di parte, raccontano la realtà come fa comodo, non solo alla politica. Di questi tempi, poi… Per non parlare della tivù del dolore: quella è davvero terribile, perché sfrutta la sofferenza della gente. Quella di cui si parla, ma anche quella che guarda, da casa”.
LE TANTE VITE DI UN SOLO SPIRITO – Da decenni impegnato in una profonda ricerca spirituale, Columbro svela infine cosa avrebbe appreso nel tempo: “Lo spirito è immortale e si reincarna di continuo, questo mi ha insegnato un’intera vita di ricerca spirituale. Io stesso, aiutato da un maestro di meditazione, so di essere stato in qualche mia vita precedente un Templare, un monaco benedettino e un medico. Per fortuna, delle nostre reincarnazioni non abbiamo memoria, sarebbe troppo doloroso”.