“Abbiamo detto tutti, di tutti gli Stati, comunità, arabi, occidentali, che su Rafah Israele doveva fermarsi perché un attacco militare avrebbe necessariamente dei danni collaterali, dei danni ulteriori sui civili innocenti. Avrebbe creato enormi problemi di migrazioni, di spostamenti, di persone che rimanevano senza neanche la possibilità di avere un tetto sopra la casa o nulla da mangiare, che doveva tenere conto di tutte queste cose nel condurre le sue azioni, e non siamo stati ascoltati”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato a Sky TG24 Live In Milano. “Adesso guardiamo con disperazione alla situazione. Noi quello che potevamo fare, e lo stiamo facendo come Italia, ma come tutto il mondo, è aiutare queste persone, curandoli e dando aiuti; ma non basta. Ormai la crisi ha delle proporzioni difficili da gestire, e, come io ho detto al mio collega, ho l’impressione che con questa scelta Israele stia radicando un odio che coinvolgerà i loro figli e i loro nipoti. Avrei preferito una scelta diversa, pur capendo e condividendo tutte le ragioni che hanno portato alla reazione dopo la strage vergognosa fatta, e il rapimento degli ostaggi fatti da Hamas. Ma Hamas sono un conto, e il popolo palestinese un altro”.