Il nuovo “decreto autovelox” verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale domani, martedì 28 maggio, ma occorrerà aspettare giugno per l’entrata in vigore. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante un question time alla Camera. L’obiettivo del provvedimento è chiaro: disciplinare in modo rigoroso l’uso e la collocazione degli autovelox. “Basta fare cassa sulla pelle degli automobilisti!”, rivendica il ministro. Inoltre “gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo: 1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade”. E “niente radar in città sotto i 50 Km/h”. Ecco le principali novità.

Le novità – Tra le modifiche più interessanti c’è quella del posizionamento dei rilevatori elettronici dell’alta velocità. Gli autovelox, infatti, dovranno essere segnalati in anticipo, almeno 1 chilometro prima fuori dai centri urbani. Non solo. Dovranno essere piazzati in strada solo se è provata l’impossibilità per i vigili urbani in quel tratto di strada di fermare di persona i mezzi che superano la velocità consentita. Poi occhio alla tipologia di strada: i dispositivi elettronici non si potranno più installare dove il limite “sia inferiore di oltre 20 km//h rispetto a quello massimo generalizzato”.

I limiti di velocità – Per esempio. Nella strade extraurbane, dove il limite è di 110 chilometri orari, non si potrà fare rilevamento automatico sotto i 90 km/h. Mentre sulle provinciali dove il limite è fissato a 90, non si potrà abbassare sotto i 70 km/h. E questo vale sia per gli autovelox non ancora in funzione che per quelli già attivi che dovranno, però, essere disattivati.

In città, inoltre, il nuovo provvedimento prevede che gli agenti della polizia locale vengano mandati, obbligatoriamente dagli amministratori, fisicamente sul posto se hanno intenzione di far rispettare il limite di 30 km/h. Una velocità fissata soprattutto nelle vicinanze di scuole e ospedali.

Chi decide dove metterli – La collocazione degli autovelox in ogni singolo capoluogo di provincia, invece, sarà determinata dai prefetti. E i dispositivi potranno essere posizionati solo in aree ad alto tasso di incidenti, dove è documentata l’impossibilità o la difficoltà di contestazione immediata a causa delle condizioni strutturali della strada.

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