Corruzione e turbativa d’asta, sono i reati contestati, secondo il Corriere della Sera, dalla procura di Roma ad Antonio Bargone, più volte deputato e senatore con Pci, Ds e Ulivo nonché sottosegretario di Stato ai Lavori pubblici dei governi D’Alema, Amato e Prodi tra il 1996 e il 2001. Secondo il quotidiano di via Solferino il politico avrebbe ricevuto 64mila euro per aiutare un’impresa in un appalto per lavori autostradali del valore di 76 milioni di euro.
Si tratta della chiusura indagini di un fascicolo che era stato aperto dai pm di Benevento. Il politico era stato arrestato per questa storia nel 2021 dopo la richiesta della procura di Benevento. L’ex sottosegretario si era dimesso dal suo ruolo ai vertici della Società Autostrada Tirrenica dopo che il gip aveva disposto, nei suoi confronti, gli arresti domiciliari. Il fascicolo era stato trasferito dalla Campania ai magistrati capitoli per competenza territoriale perché è nella capotale che sarebbe stata versata la presunta tangente.
Bargone era stato nominato presidente del consiglio di amministrazione della Società Autostrada Tirrenica e si occupava, tra le altre cose, di appalti relativi !ai lavori di manutenzione delle pavimentazioni della piattaforma autostradale, degli svincoli, delle aree di servizio e di parcheggio e di pertinenze lungo le tratte autostradali” da eseguire fra Puglia, Campania e Lazio. Stando agli inquirenti il politico si sarebbe servito delle competenze di un manager pubblico per veicolare l’appalto a un imprenditore che gli avrebbe promesso una presunta mazzetta.