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Cosa ci ha detto l’esordio di Sinner al Roland Garros e cosa aspettarsi dal 2° turno | L’analisi

Il primo passo verso il numero 1 del mondo è stato fatto. Il Roland Garros di Jannik Sinner inizia nel modo migliore L’azzurro supera il suo esordio battendo lo statunitense Christopher Eubanks con una prestazione molto incoraggiante, contro un rivale modesto su questa superficie. In carriera Eubanks ha vinto appena sei partite sulla terra rossa. Sinner ha così già eguagliato il risultato della passata edizione e adesso attende la sfida contro il beniamino di casa Richard Gasquet al secondo turno.

Più che un primo turno Slam, la sfida contro Eubanks ha rappresentato per l’azzurro un test per saggiare la ritrovata integrità dell’anca. Un modo per riprendere confidenza con la competizione vera e propria dopo tre settimane di timori e fisioterapia. Visti anche i pochi giorni avuti a disposizione sul campo per preparare la trasferta parigina (e considerando il livello dell’avversario), la partita ha assunto i contorni di un prezioso allenamento, in cui l’altoatesino ha potuto riattivare tutti i colpi del repertorio e sperimentare. Continuare insomma a crescere per aumentare la fiducia. Ovviamente ci sarà necessità di partite più complicate, ma le impressioni arrivate da questa prima uscita sono positive: Sinner si è mossa bene in campo.

La cautela si è alternata di continuo con la scioltezza conosciuta negli scorsi mesi. I colpi della casa non si sono fatti attendere, come rovesci lungolinea in scivolata e diritti in corsa. Il tutto senza smorfie di perplessità o dolore come era successo a Madrid. Segni indicativi che il problema pare essere stato superato senza gravi strascichi. La ruggine del periodo di inattività si è fatta comunque sentire, soprattutto in alcuni turni di servizio, ma è stata gestita e superata con la consueta personalità. Imprecisioni e brevi cali di attenzione che continueranno a essere limati in vista del prossimo turno contro il quasi 38enne Gasquet. Una partita che si prospetta sicuramente più complessa, ma comunque ampiamente alla portata. Il francese avrà tutto il pubblico dalla sua parte, ha un’esperienza e un talento molto differenti da quelli di Eubanks, ma ha anche un tipo di tennis che se aggredito regge a fatica i ritmi e la solidità del gioco dell’azzurro.