La Corea del Nord lancia un razzo spaziale satellitare ma annuncia subito dopo il fallimento a causa “di un’esplosione a mezz’aria durante la prima fase del volo“. È quanto riferisce Pyongyang, nel resoconto dell’agenzia sudcoreana Yonhap. Prima della conferma nordcoreana, il sistema di allerta del Giappone, J-Alert, aveva rilevato un missile lanciato dalla Corea del Nord. Le autorità di Tokyo sospettavano si trattasse di un missile balistico. Non solo. Il Giappone ha messo la regione in uno stato di massima allerta e ha emesso un ordine di evacuazione per i residenti della prefettura di Okinawa. Il lancio era stato confermato anche dalla Corea del Sud: la Corea del Nord ha lanciato “un proiettile non identificato“, ha detto la Yonhap citando i militari sudcoreani. Non solo. La traiettoria del “proiettile” è andata in direzione sud verso il mar Giallo, secondo una nota dei capi di stato maggiore congiunti di Seul, senza fornire altri dettagli. I militari sudcoreani hanno rilevato “molti detriti” nel mar Giallo. Dopo qualche ora è arrivato l’annuncio di Pyongyang del lancio fallito.

La notizia arriva dopo che la Corea del Nord aveva informato il Giappone dei suoi piani per il lancio, entro il 4 giugno, di un razzo per la messa in orbita di un satellite, il suo secondo satellite spia, come hanno evidenziato i media a Tokyo. E la notifica di Pyongyang, indirizzata ai nipponici, è arrivata mentre il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, il premier cinese Li Qiang e quello giapponese Fumio Kishida erano riuniti, a Seul, in un vertice trilaterale. Un primo incontro tra i tre Paesi, in circa 5 anni, in cui è probabile che l’evoluzione delle minacce nordcoreane debbano avere un posto di rilievo nell’agenda dei lavori.

Secondo il piano nordcoreano, sono tre le aree in cui è possibile la caduta di detriti o rottami del razzo vettore lanciato: due a ovest della penisola coreana e l’altra a est dell’isola di Luzon, nelle Filippine. Non solo. La Corea del Nord ha reso pubblico un programma spaziale per lanciare altri tre satelliti quest’anno dopo il primo da ricognizione militare mandato in orbita lo scorso novembre. L’iniziativa, voluta da Kim Jong-Un, è arrivata malgrado le critiche internazionali secondo cui qualsiasi lancio utilizzando la tecnologia dei missili balistici viola le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. La scorsa settimana, l’esercito sudcoreano ha dichiarato di aver rilevato segni evidenti di Pyongyang sui “preparativi di lancio di un satellite spia militare in un sito di lancio sulla costa occidentale”.

Gli osservatori hanno affermato che la Corea del Nord sembra intenzionata ad accelerare sulle risorse di intelligence, sorveglianza e ricognizione poiché è molto indietro rispetto ai Paesi alleati, nonostante la sua attenzione allo sviluppo di sistemi d’arma, inclusi missili balistici lanciati da sottomarini e armi nucleari tattiche.

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