Il 30 novembre di due anni fa, nei pressi di Montebello Vicentino, con il suo camion investì e uccise il campione di ciclismo Davide Rebellin, 51 anni, che si stava allenando sulle strade di casa. Il camionista tedesco non si fermò a prestare soccorso e successivamente fu arrestato. Lunedì 27 maggio a Vicenza era in programma la prima udienza dibattimentale del processo: il camionista però non era presente in aula. Wolfgang Rieke, infatti, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cà Foncello di Treviso per un ictus ischemico che lo ha colpito domenica sera. I legali di Rieke hanno presentato istanza di rinvio per legittimo impedimento.
L’11 marzo scorso il Tribunale di Vicenza aveva rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Rieke, uguale a quella già formulata dinanzi al Giudice dell’udienza preliminare. I giudici avevano quindi dichiarato aperto il procedimento, con la fissazione per oggi della prima udienza dibattimentale, nella quale era previsto l’esame delle perizie sul luogo dell’incidente e sul Tir.
La moglie, la madre e i tre fratelli di Rebellin sono già stati risarciti dalla compagnia di assicurazione del mezzo pesante. Dal 23 febbraio scorso il camionista si trovava agli arresti domiciliari in un appartamento di conoscenti in provincia di Treviso.