“Mi sono sempre comportato bene e non ho mai fatto niente, diversamente da lui“. Nonostante il caso sia stato chiuso da tempo (in seguito alla decisione presa dalla giustizia sportiva), Juan Jesus è tornato a parlare dell’insulto razzista ricevuto durante la partita di campionato tra Inter e Napoli. “Mi ha detto ‘tu sei un n***o‘, a me questo non sta bene”: queste, secondo la ricostruzione del difensore azzurro, le parole pronunciate da Francesco Acerbi in campo nei suoi confronti. Dopo la partita, Acerbi aveva negato la natura razzista degli insulti rivolti a Juan Jesus. Il difensore del Napoli, invece, aveva confermato totalmente le sue accuse. In seguito alla mancanza di riscontri probatori esterni sufficienti (quali audio, video e finanche testimonianze), però, il giudice sportivo aveva deciso di chiudere il caso senza alcun tipo di squalifica nei confronti del difensore italiano, di fatto assolvendolo.
Juan Jesus: “Io voglio essere d’esempio per i miei figli”
Intervenuto a un convegno contro il razzismo nel centro commerciale Jambo1 di Trentola Ducenta – in provincia di Caserta – il difensore brasiliano è tornato così sul caso Acerbi: “Durante la partita ho pensato di lasciar stare perché ho una carriera pulita e non ho fatto polemiche. Tanto la mia carriera parla da sé, mi sono sempre comportato bene e non ho mai fatto niente, diversamente da lui. Nonostante tutto avevo tutelato lui. Però poi ha negato e passare per bugiardo non mi andava bene. Oggi stendo un velo pietoso”
Juan Jesus ha poi proseguito: “Io voglio essere d’esempio per i miei figli. Dobbiamo essere superiori, stiamo ancora parlando di cose nel 2024 che non contano, di cui non dovremmo neppure discutere. Siamo tutti uguali”.