Non tutti nelle SS erano criminali (lo direi anch’io!!). “Bisogna valutare cosa hanno fatto le singole persone. Alla fine della guerra c’erano quasi un milione di SS.” Sono frasi della famosa intervista a Maximilian Krah, capo della delegazione della Afd al Parlamento Europeo e primo candidato sempre della Afd alle prossime europee. Questa parte della intervista ha provocato una reazione immediata e drastica da parte dei partiti di Le Pen e Salvini, che hanno dichiarato la rottura con la Afd, ovvero la espulsione dei tedeschi dal gruppo Identità e Democrazia. Per cercare di salvare il salvabile a sua volta il gruppo dirigente di Afd ha deciso di sospendere Maximilian Krah e addirittura di chiedere ai coordinatori di Identità e Democrazia di togliere Krah dal gruppo (in cui siede ancora per pochi giorni fino alle elezioni).

Dovrebbe essere evidente che le dichiarazioni sulle SS (con tutto il richiamo simbolico e linguistico che la parola evoca) sono state il pretesto per una operazione politica di scaricare l’Afd, a tutto interesse del Rassemblement National che sta perseguendo la dediabolisation, ovvero una sorta di melonizzazione per portare Le Pen al potere in Francia, nascondendone l’origine di ultradestra. Ci doveva essere un capro espiatorio e lo sono stati, in contemporanea, Krah e la Afd. Il paradosso è che le frasi sulle SS di per sé (e isolate dal contesto di ambiguità in cui nuota la Afd) sono assolutamente ragionevoli.

“Non si può generalizzare, non tutte le SS erano criminali, anche il grande scrittore socialdemocratico Gunter Grass è stato nelle SS, molti vi sono entrati perchè non avevano alternative”. Direi di più: il Tribunale di Norimberga ha stabilito che le SS erano una organizzazione criminale ma non che chiunque sia stato SS andasse punito. O neanche processato per il solo fatto di essere stato SS. L’indignazione di Le Pen e Salvini per queste frasi è di un’ipocrisia eccezionale. Quante SS sono state processate dopo la guerra? Quante condannate? Non ho trovato la statistica, ma sicuramente sono stati pochi casi. Tra il milione di SS e i pochissimi condannati sicuramente avrebbe dovuto esserci un numero intermedio. Sicuramente ambo le Germanie hanno praticato una amnistia di fatto che non era giusta. Ma la considerazione che “non tutti nelle SS sono stati criminali” è incontestabile, anche se quelle frasi sono state pronunciate da uno che probabilmente lo dice solo per cercare i voti dei familiari delle SS.

Che adesso Le Pen e Salvini sventolino la bandiera dell’antinazismo radicale fa parte delle loro manovre politiche e ci dovrebbe rendere ancora più consapevoli che oggi lo spartiacque passa per la sostanza, non per i simboli. Rassemblement National e Lega, ma anche Fratelli d’Italia, hanno in questi anni raccolto e rappresentato, e con ciò anche rilanciato, i punti di vista più retrogradi: dalla xenofobia all’autoritarismo securitario, dalla transfobia al rifiuto della transizione ecologica, dal nazionalismo antieuropeista all’indebolimento del welfare e così via. Sono questi oggi i nodi, non l’accanimento fuori tempo massimo, del tutto inutile e parolaio e strumentale, sulle SS. Anzi, la facilità con cui questi esponenti di una destra che si dichiara civile adottano un linguaggio del tipo “All cops are bastards” (sulle Ss) la dice lunga sulla rozzezza e inaffidabilità di fondo. Un motivo in più per farsi anche 12 ore di viaggio pur di andare a votargli contro.

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