La grande artista svela aspetti inediti della sua vita, anche dolorosi. A 90 anni è un fiume in piena nel ricordare l'infanzia, il successo musicale ma anche i momenti difficili
Ornella Vanoni compirà 90 anni a settembre. Tutti sono pazzi di lei, in primis Fabio Fazio che l’ha voluta fortemente nel cast fisso di “Che Tempo che Fa” sul Nove, poi la grande accoglienza al Teatro degli Arcimboldi lo scorso aprile, mentre il 6 giugno l’attenderà alle Terme di Caracalla per un evento unico. In una intervista a La Stampa l’artista ha ricordato alcuni momenti privati della sua vita. “Da bambina un idraulico mi ha guardato nelle mutandine. – ha raccontato – Ma solo per sottolineare la vergogna che ho provato e il senso di colpa. Sì, il senso di colpa, per il quale stavo alla larga dall’idraulico e le donne hanno timore a denunciare”. Ed è per questo che su altri temi come, ad esempio, l’aborto l’artista ha sottolineato: “È una cosa che riguarda solo le donne. Possono occuparsene solo loro”.
Poi il discorso è virato sulla musica: “Lucio Dalla. Era un genio: vocalmente mirabile. Scriveva testi splendidi, ironici, spudorati. Talora di una tristezza terrificante. Ma sempre intelligenti. Il rap è la musica d’oggi e bisogna accettarla. Come accadde per l’arte moderna, quando sconvolse quella classica. Comunque, meglio un bravo rapper come Marracash, che certe canzonette estive, tutte uguali”. E annuncia ben due dischi “uno a settembre e l’altro nel 2025”. Infine una curiosità sulla tinta rossa: “Mi tingo perché, canuta sembrerei Bruno Lauzi. Con tutto il rispetto”. Ironica e intelligente, unica Ornella Vanoni.