Federer ha rinunciato alla terra rossa, Djokovic sta cercando di ritrovare sé stesso, Murray è alle prese con i suoi problemi all’anca. Chi oserà sfidare Nadal al Roland Garros? Sono in tanti a porsi questa domanda alla vigilia dell’edizione 2018, dando per scontata la finale del maiorchino. La risposta assume le sembianze di Dominic Thiem. L’austriaco ha compiuto una crescita esponenziale in un anno e sulla terra rossa ha già battuto Nadal in tre occasioni, a Buenos Aires, agli Internazionali d’Italia e a Madrid. Tornei che però non sono il Roland Garros. Lì ci vuole qualcosa di speciale, e Thiem questo l’aveva già sperimentato l’anno precedente, perdendo nettamente in semifinale. Un risultato che non cambia dodici mesi dopo.
Nadal prima studia l’avversario, poi accelera e alla fine primeggia. Thiem lotta, ma l’inesperienza per la sua prima finale Slam è ancora tanta, la forza dello spagnolo ingestibile. Il match si trasforma ben presto in un copione già scritto, un’abitudine affezionata, una sorta di passerella verso l’epilogo inevitabile. Questa volta è una risposta sbagliata a far alzare le braccia al cielo a Nadal: 6-4 6-3 6-2.