Dalla primavera all’autunno. Dal caldo al freddo. Dalle tribune piene a quelle semi–vuote. Sono gli effetti della pandemia di Covid-19 sul Roland Garros, spostato in via eccezionale al periodo di settembre-ottobre. Un cambiamento radicale che però non muta la condizione basilare di ogni edizione, ovvero Nadal in finale. Questa volta però non c’è Thiem, ma dopo sei anni si ripresenta Novak Djokovic, nel frattempo vincitore dell’edizione 2016.
Gli ingredienti per un match memorabile ci sono tutti. Crolleranno miseramente. Nadal si presenta nella sua migliore versione e aggredisce subito Nole, non gli dà il tempo di riflettere, pensare, contrattaccare. Favorito anche dal clima freddo e dalle condizioni più lente del campo, lo spagnolo mette in piedi uno show memorabile, impreziosito da un 6-0 iniziale. Una partita che diventa tale solo nel terzo set, quello dell’orgoglio di Nole. Sussulto che però non evita l’ace con cui Nadal fa 13 al Roland Garros: 6-0 6-2 7-5. È il suo 20esimo Slam.