Quarti a Montecarlo, quarti a Barcellona, vittoria a Madrid (solo per ritiro dell’avversario), sconfitta a Roma in finale. L’avvicinamento a Parigi non è stato semplice per Nadal. Mai come stavolta il suo regno scricchiola, appare conquistabile. L’uomo designato da tutti per compiere l’impresa a Parigi è sempre Novak Djokovic, fresco vincitore agli Internazionali d’Italia. Per lui il Roland Garros comincia a diventare un’ossessione. Nonostante le difficoltà del maiorchino nelle settimane precedenti, la finale è ancora tra loro due.
La sensazione che un nome nuovo potrebbe iscriversi nell’albo d’oro si rafforzano dopo il primo set vinto dal serbo. Nadal a questo punto si scuote, recupera, prende l’iniziativa del match, mentre Nole inizia a sgretolarsi lentamente, consumato dai colpi dello spagnolo e dal caldo torrido. Nel quarto la lotta si intensifica, Nole non molla, ma alla fine cede esattamente come aveva fatto due anni prima, con un doppio fallo. Per Nadal è una vittoria speciale. È la quattordicesima negli Slam, come Pete Sampras.