Capitoli

  1. Rafael Nadal fuori dal Roland Garros: un rapporto simbiotico e unico nella storia. Il film dei suoi 14 successi
  2. 2006, la prima finale Slam contro Roger Federer
  3. 2007, la rivincita dopo la finale di Amburgo
  4. 2008, la finale senza storia
  5. 2010, la rivincita contro Robin Soderling
  6. 2011, come Bjorn Borg
  7. 2012, Rafael Nadal come nessun altro
  8. 2013, l’edizione vinta in semifinale
  9. 2014, l’aggancio a Pete Sampras
  10. 2017, la fine del digiuno e il decimo trionfo
  11. 2018, un nuovo avversario: Dominic Thiem
  12. 2019, il titolo numero 13 si porta dietro un “se”
  13. 2020, il monologo contro Novak Djokovic
  14. 2022, l’ultima volta
Tennis

Rafael Nadal fuori dal Roland Garros: un rapporto simbiotico e unico nella storia. Il film dei suoi 14 successi

Roland Garros e Rafael Nadal. Rafael Nadal e Roland Garros. Due entità diverse che sono la stessa cosa. Pensi a uno e viene automaticamente in mente l’altro. Un rapporto simbiotico, come nessun tennista nella storia ha mai avuto con un torneo. La storia di Nadal a Parigi è un’anomalia portata all’eccesso, lunga 19 anni, caratterizzata da sole quattro sconfitte e divisa in quattordici capitoli. Tanti quanti i titoli dello spagnolo. Un record che rimarrà imbattibile per chissà quanti decenni, e che qui viene raccontato successo dopo successo.

2005, l’inizio del dominio

La maglia verde smanicata, i pantaloni bianchi a “pinocchietto”, i capelli lunghi e i muscoli sviluppati. Ha un’aria selvaggia che trasuda prorompenza, solidità, voglia di bruciare le tappe. Il tutto poggia su due piedi che vanno a una velocità non sostenibile. A guardarlo bene sembra una sorta di moderno Mowgli, ma non viene dall’India. Il passaporto è spagnolo, la residenza a Maiorca. Rafael Nadal è alla prima partecipazione al Roland Garros, alla prima finale. Un risultato sorprendente e nello stesso momento atteso. Di lui infatti si parla già da tempo. Per esempio nel 2003 a Montecarlo aveva eliminato il detentore del Roland Garros Albert Costa a 17 anni.

L’avvicinamento verso quell’edizione dello Slam francese è stato travolgente. Mata de São João, Acapulco, Barcellona, i Masters 1000 di Montecarlo e Roma. Tutti tornei vinti. Un fiume in piena che a Parigi ha travolto ogni avversario: Lars Burgsmuller, Xavier Malisse, Richard Gasquet, Sébastien Grosjean, David Ferrer, fino al numero 1 del mondo Roger Federer.

In finale trova Mariano Puerta. Un avversario con un modesto curriculum, ma esperto e dedito alla battaglia. Nadal sente la pressione, perde il primo set, rimonta, annulla tre set-point all’argentino per il quinto, e infine vince. Il dritto di Puerta finisce larghissimo, anticipando il suo primo tuffo sulla terra rossa. È il 5 giugno. È l’inizio di una storia inimmaginabile.