A Caivano il protagonista della mattinata doveva essere l’ex centro sportivo Delphinia, simbolo per circa 15 anni di abbandono e degrado e oggi fiore all’occhiello dell’azione del governo Meloni in tema di riqualificazione delle periferie. La struttura, inaugurata dopo sei mesi di lavori e restituita alla cittadinanza è finita però quasi in secondo piano perché ad andare in scena è stato il botta e risposta tra la premier Giorgia Meloni e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Piacere sono quella stronza della Meloni”. Così si è presentata la presidente del Consiglio al suo arrivo stringendo la mano al governatore campano. Il riferimento è al fuori onda di alcuni mesi fa, quando De Luca fu immortalato mentre insultava Meloni. Il video girato dallo staff della capa del governo e immediatamente pubblicato sui social è il primo sassolino dalla scarpa e il preludio alla stoccata di fine discorso. “La sfida di Caivano – ha detto la premier dal palco – è stata ed è tuttora una delle principali scommesse del governo. Dopo gli orrori che si sono verificati in questo comune abbiamo fatto delle promesse e le stiamo mantenendo. In questi mesi sono arrivate forze dell’ordine, vigili e assistenti sociali, sono stati eseguiti degli interventi alla rete cittadina e riqualificate alcune zone e oggi un luogo simbolo per troppi anni di degrado viene restituito alla comunità. Vorrei dire al presidente della Campania De Luca, che considera il nostro intervento a Caivano una passeggiata elettorale, che se questi sono i risultati – conclude – continueremo a passeggiare”.

La conferenza stampa finisce. De Luca incassa. Non è previsto l’intervento del governatore dal palco. Ma la replica non si fa attendere. Scherza con i giornalisti che gli chiedono se fosse solo un caso la vicinanza tra questa inaugurazione e la prossima tornata elettorale. “Evidentemente gli esponenti del governo hanno poco senso dell’umorismo, forse sono nervosi in questo periodo – dice De Luca – quando si fanno cose concrete come questo centro non si può che riconoscere il merito a chi l’ha realizzato, ma – prosegue De Luca – quello che manca è il tema ‘lavoro’ su cui stamattina non ho sentito nemmeno una parola e su cui il governo è inadempiente perché aspettiamo da un anno i fondi di Sviluppo e Coesione. Queste strutture sono cose belle per le persone e lo riconosciamo – conclude De Luca – ma la cosa decisiva per la vita delle persone in un territorio dove c’è tanta povertà resta il lavoro”. Nell’ex Centro Sportivo Delphinia, oggi intitolato a Pino Daniele, sono stati spesi poco più di 9 milioni di euro dei 50 fin qui stanziati dall’Esecutivo. 50 mila metri quadrati in cui potenzialmente si svolgeranno 44 discipline sportive. “A tutelare questo bene – spiega il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – ci saranno le Fiamme Oro della Polizia, quindi lo Stato sarà comunque presente”. Alla cerimonia di inaugurazione il più commosso era sicuramente il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello che ha il merito di aver attirato l’attenzione del governo su questa periferia degradata a nord di Napoli più volte teatro di fatti di cronaca riguardanti minori. “Lo vedo e non ci credo – dice in dialetto dal palco rivolgendosi alla presidente Meloni – perché sono stato io a venire qui, solo io, a documentare ciò che succedeva e a chiedere l’intervento del governo. Mi sono detto se qui lo Stato non c’è qualcuno dovrà pur portarcelo e oggi, guardando questa struttura, la vedo e quasi non ci credo che sia tutto vero”.

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